ASSEMBLEA ALI 2024, presentata la Carta delle Città della Bellezza

Il secondo giorno della nuova edizione dell’assemblea annuale di ALI – Autonomie Locali Italiane, si apre con un panel dal profilo progressista e ottimista: si tratta de “Il progetto della Carta delle Città della Bellezza. Verso gli Stati Generali Cuneo2024”, a cui hanno partecipato Marco Filippeschi (Direttore Ufficio Studi e Analisi ALI), Cristina Clerico (Assessora alla Cultura di Cuneo) e Francesca Velani (Vicepresidente di PromoPA).

A Marco Filippeschi il compito di illustrare questo nuovo documento realizzato da ALI: «Attraverso la Carta delle Città della Bellezza vogliamo porci obiettivi e stabilità, per non disperdere tutto ciò su cui abbiamo lavorato nelle precedenti edizioni degli Stati Generali della Bellezza, per essere più forti con le Regioni e il Governo, affinchè si raccolgano più risorse da investire nei temi più sensibili.
Prevediamo una programmazione nuova, che generalmente non è nella quotidianità dei Comuni. Vogliamo aiutare i Comuni più piccoli e le città più grandi verso una crescita organica. Lavoriamo con un protocollo d’intesa con PromoPA.
Ci sono alcuni punti fondamentali che sono il perno di questa iniziativa: rimettere insieme le città candidate a città della cultura, unire insieme le esperienze, senza archiviare i dossier, ma facendoli vivere, aggiornandoli come metodi e facendoli evolvere come piano strategico della cultura; misurare gli effetti delle politiche culturali, legate al turismo sostenibile; lavorare per sviluppare l’industria culturale-creativa e sostenere il lavoro per giovani qualificati»
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A proposito di Cuneo, chi meglio di Cristina Clerico, per accogliere la nuova Carta: «Siamo una città alpina e come tale lavoriamo per costruire un territorio inserito in un ambito metro-montano, al servizio di realtà che mi piace chiamare “aree intense”, sia di possibilità, che di problemi.
Trasferire gli Stati Generali della Bellezza è una missione per cambiare punti di vista e per realizzare progetti metro-montani; in secondo luogo, c’è necessità in questi luoghi di coinvolgere i giovani, soprattutto dal punto di vista lavorativo.
Non esiste eguaglianza se il patrimonio culturale materiale e immateriale non è accessibile a tutti. Lavoriamo su come abbattere barriere e stereotipi».

A Francesca Velani il compito di scandagliare l’idea di una programmazione lungimirante e sostenibile: «Abbiamo individuato quattro temi da portare a terra: il benessere economico, il benessere ambientale, la costruzione di competenze e capacità e, infine, la partecipazione. Come possono questi quattro temi diventare driver per la crescita dei territori? Con i piani strategici per lo sviluppo dei territori. Occorre progettare insieme, creare presupposti affinchè la cultura possa inserirsi dentro i nuovi ambiti di lavoro. Per arrivare a dama occorre formare i giovani, un passaggio determinante per lo sviluppo dell’imprenditorialità sia pubblica che privata di questo settore; la professionalizzazione della cultura è fondamentale, per gestire le imprese culturali pubbliche e private, affinchè queste dialoghino con il mondo dell’industria. Senza il raggiungimento di questi obiettivi, il settore non si svilupperà. È nostro compito formare una nuova classe dirigente.
Avvertiamo l’esigenza di spingere verso un incontro tra sostenibilità ambientale e cultura. Bisogna valutare e misurare l’impatto degli investimenti per dialogare con gli stakeholders; se integriamo gli indicatori, riusciremo a capire cosa può portare la cultura nella crescita della città».

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