«La scelta del governo di distribuire i tagli di revisione della spesa pubblica in proporzione ai fondi ricevuti degli enti locali con il Pnrr non solo è illogica, assurda e punitiva ma denota l’assenza totale di una programmazione e di una visione per il futuro del nostro Paese. Stiamo parlando di 250 milioni di euro all’anno sottratti agli enti locali, circa 1,2 miliardi di euro di tagli nazionali da qui al 2028: significa voler mettere in ginocchio le città, i territori, le comunità, le famiglie, gli anziani, i bambini; significa che il Comune che ha fatto investimenti e costruito scuole, asili nido, servizi sociosanitari, palestre, infrastrutture grazie ai fondi del Pnrr non riuscirà a gestirli perché senza risorse: ci saranno asili nido vuoti perché non ci saranno i soldi nella parte corrente per pagare gli educatori. Avremo opere incompiute, i comuni che avranno fatto investimenti non avranno soldi né per gestire e innovare né per mantenere i servizi già offerti.
Non credo fosse questo il senso del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, forse il Ministro Giorgetti non racconta tutta la storia, a partire dalla Legge di Bilancio fatta con una previsione di crescita pari all’1,2% – a fronte dello 0.6% reale – che ha portato in sofferenza il bilancio dello Stato. Ma a pagare non possono essere sempre i Comuni, che hanno preso già impegni con le imprese, le ditte e i cittadini. È una scelta paradossale.
Inoltre, nel decreto del Governo il 50% delle risorse da spending review sarà prelevato dalla spesa corrente: è una scelta scellerata, perché i Comuni sulla base di quelle risorse hanno fatto i bilanci.
Il Ministro Giorgetti dovrebbe ascoltare le associazioni di rappresentanza degli enti locali, perché se non torna sui suoi passi metterà il paese in ginocchio». Lo dichiara Valerio Lucciarini De Vincenzi, Segretario generale di ALI, Autonomie Locali Italiane.