Centenario dell’omicidio Matteotti, ALI Autonomie Locali Italiane presente alla commemorazione a Roma e a Riano

Lunedì 10 giugno 2024, alle ore 8.45, una delegazione di ALI-Autonomie Locali Italiane si è recata in Lungotevere Arnaldo da Brescia, a Roma, per la commemorazione del 100° anniversario dell’omicidio di Giacomo Matteotti, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. In ricordo del parlamentare, martire dell’antifascismo, è stata deposta una corona. Subito dopo, la stessa delegazione si è recata a Riano, in provincia di Roma, dove il corpo di Giacomo Matteotti – rapito e ucciso il 10 giugno del 1924 a Roma dalla squadraccia fascista capeggiata da Amerigo Dumini – fu occultato e poi ritrovato 66 giorni dopo.

Le celebrazioni del centenario dell’assassinio di Giacomo Matteotti hanno la più grande importanza per ALI Autonomie locali italiane. Matteotti fu un protagonista dell’autonomismo comunale socialista, fu tra i fondatori della Lega dei Comuni Socialisti, da cui ALI deriva, e in Parlamento fu il massimo esperto sui temi della finanza locale.

In rappresentanza di Ali nazionale, Alessandro Paglia ha portato i saluti del Presidente Matteo Ricci e del Segretario Generale Valerio Lucciarini, “a tutte le autorità presenti e un ringraziamento particolare al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che con la sua presenza ha voluto dare merito, onore e riconoscimento alla persona di Giacomo Matteotti”, ha detto nel suo discorso in occasione della deposizione della corona al monumento in via Arnaldo da Brescia. “Una vittima certo, ma soprattutto uno dei padri della lotta al fascismo e agli autoritarismi – ha proseguito Paglia – , figura ispiratrice della resistenza da cui avrà origine la matrice democratica e repubblicana del nostro stato. Parte fondante ed essenziale della articolazione statale sono i comuni, presidi territoriali che nella storia italiana hanno sempre avuto una forte vocazione autonomista. Ed essendo qui in rappresentanza di ALI, Autonomie Locali Italiane, associazione nata nel 1916 come Lega dei comuni socialisti, è proprio sull’impegno in favore dei comuni di Matteotti, tra i nostri fondatori, che vorrei brevemente soffermarmi. Nel corso della prima guerra mondiale, i principali temi di confronto per i livelli locali riguardavano la disoccupazione, il caro viveri e costo della vita e, la situazione finanziaria dei comuni, che necessitava di una profonda riforma. Proprio su questo tema emerge il profondo attivismo dell’allora giovane Matteotti, che non ebbe timore di ingaggiare uno confronto serrato con Emilio Caldara, all’epoca sindaco di Milano ed esponente di primo piano del partito socialista. Oggetto del dibattito era la necessità per Matteotti di tutelare i piccoli comuni e le aree rurali, un messaggio ancora oggi attuale che testimonia la capacità di guardare oltre il breve termine e gli interessi di parte, così come i punti di contatto e le battaglie comuni che condusse, trovando sponda nell’ANCI in Don Luigi Sturzo , sulla necessità di lasciare ai comuni la funzione scolastica primaria. Nonostante fossero in costante competizione, ebbero l’intelligenza e l’umiltà di unirsi su temi specifici in nome di un interesse comune superiore, e proprio questa è la chiave della democrazia, l’accettazione e il riconoscimento dell’altro. Una lezione preziosa per noi, che troppe volte concepiamo la politica come dileggio e denigrazione dell’avversario. Nel 1919 vennero fondati i Fasci di combattimento, negli anni seguenti comuni e amministrazioni socialiste furono oggetto sistematico di violenze e aggressioni, la voce di Giacomo Matteotti non ebbe mai timore di levarsi a difesa e di denunciare tali soprusi. Nell’agosto del 1922 i Fasci assaltarono il Comune di Milano, con l’appoggio del prefetto che legalizzò il sopruso dichiarando lo scioglimento dell’amministrazione socialista. Come ha scritto lo storico Rotelli: “La marcia su Roma iniziò da Milano”. Tutti conosciamo i fatti successivi, fino al tragico assassinio; quello che vogliamo qui ricordare è un lato diverso del Matteotti amministratore locale, forse non così conosciuto ma altrettanto ricco e fecondo – ha concluso Paglia – , oltre che un monito per tutti noi a non piegare la testa, per disinteresse o per paura, di fronte i tanti focolai autocratici e liberticidi che crescono nel mondo e anche in Europa, vicino casa nostra. La storia non è finita, attrezziamoci per tenere vivo lo spirito democratico”.

“È un onore essere qui come ALI a commemorare la figura di Giacomo Matteotti, che ricordiamo è stato anche uno dei fondatori della Lega dei Comuni socialisti, di cui ALI ne è la prosecuzione”, ha dichiarato il presidente di ALI Lazio e sindaco di Riano, Luca Abbruzzetti, in occasione della deposizione della corona al monumento in via Arnaldo da Brescia. “L’eredità di Matteotti e l’attualità del suo impegno politico nel contrasto al malaffare fascista dell’epoca rappresenta anche un onere per ALI e per tutti gli amministratori locali che credono nei valori che ci ha lasciato, oltre ad aver lasciato un grande insegnamento per le nuove generazioni”, ha concluso Abbruzzetti.

 

 

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