STATI GENERALI DELLA BELLEZZA 2024, l’importanza politico-culturale del progetto “Metromontagna”

L’ultimo panel della giornata di apertura dell’edizione 2024 degli Stati Generali della Bellezza, che quest’anno si svolgono a Cuneo, si è focalizzato su un argomento molto specifico: “Bellezza per riabitare l’Italia. Il Progetto Metromontagna e il rilancio delle aree interne”. Un progetto che offre diversi spunti di riflessione, sul quale hanno ragionato Antonio De Rossi (docente di Sociologia Economica), Loris Emanuel (sindaco di Moiola, consigliere della Provincia di Cuneo e presidente Unione Montana Valle Stura) e Alessandro Broccatelli (presidente di Leganet), diretti da Sara Tomatis (assessora di Cuneo).

Il professor De Rossi ha le idee chiare sul valore storico-sociale di un progetto pensato per annullare le differenze tra zone rurali e urbane: «Il nostro è un Paese in cui il policentrismo è un elemento strutturale costitutivo: il rapporto tra centro e periferie è di nuovo in ricostruzione. E non è solo un tema fisico, ma anche culturale e politico, di crisi della gestione degli enti intermedi, che parte dall’abolizione delle Province. Si tratta di un tema ineludibile per le città stesse, che tocca questioni fondamentali, come la gestione dei grandi servizi territoriali: l’acqua, le infrastrutture, la generazione dei bene primari. È normale che si tratti di un problema di abitabilità. La suddivisione tra territori urbani e rurali è un’invenzione della modernità novecentesca».

«Lo studio che è stato fatto per la linea Metromontagna ci porta verso un’analisi di crisi di geografia amministrativa. I flussi di spostamenti e di cultura e di denaro studiati sono stati ben accolti da Cuneo, che ne fa un contenitore che va riempito dagli stessi amministratori. Penso che l’ente provincia di Cuneo debba giocare un ruolo fondamentale, perché ci sono situazioni socio-economiche e geografiche molto differenti su tutto il territorio. Bisogna dare un contenuto più significativo al lavoro dell’ente. Bisogna proiettarci verso l’esterno, per permettere al confine della montagna di diventare un punto centrale per i flussi che arricchiscono il territorio. Il progetto Metromontagna è fondamentale e allo stesso tempo basilare per portare avanti questa strategia…», è il pensiero di Loris Emanuel che, in qualità di amministratore locale, conosce bene i pregi e i difetti di un territorio spesso considerato e gestito in maniera non equilibrata.

Dettagliato e appassionato il commento di Alessandro Broccatelli, che prova a proporre senza fronzoli idee e soluzioni: «Matteo Ricci ha sottolineato un concetto che va riproposto: stiamo parlando di un nuovo modello di sviluppo economico locale, che comporta una serie di cambiamenti nell’agire amministrativo e prese di decisione di allocazione risorse e verifiche politiche pubbliche, che questo cambiamento ritenuto valido deve toccare i territori amministrati dai nostri sindaci. Tutto il Paese a partire dal Governo ci segue in questo percorso? Se si guarda ad alcuni programmi dell’UE che destinano risorse a questo ambito, pare che qualcosa si stia muovendo. Ma l’attività del Governo nazionale non sembra coerente con questo percorso. Non mi sembra che ci sia coerenza per giungere all’attuazione di questa nuova economia che si può sviluppare sugli indicatori di bellezza e della vita delle persone. Cambiare un modello di sviluppo può chiaramente portare a delle difficoltà, ma le associazioni di stampo progressista questo lo hanno come compito, devono spingere affinchè questa discussione venga stimolata».

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