Gualtieri eletto Presidente nazionale di ALI: “Stop all’Autonomia differenziata, patto scellerato”

(ANSA) – ROMA, 12 SET – Un “furto con destrezza” di risorse che schiaccerà i Comuni, vittime di un “neocentralismo regionale”: è ciò che accadrà in Italia se resterà in vigore la legge sull’Autonomia voluta dal centrodestra in virtù di un accordo: ai leghisti la riforma Calderoli, a FdI il premierato. Un “patto scellerato” che va disinnescato sul nascere, col referendum. Roberto Gualtieri gioca in casa, sugli scranni del Campidoglio, ma non parla solo in veste di sindaco della Capitale. E’ appena stato eletto per acclamazione – unico candidato – presidente nazionale di Ali (Autonomie locali italiane) dai sindaci arrivati da tutta Italia e il suo discorso nell’Aula Giulio Cesare è apertamente programmatico: “Ora la storia d’Italia rischia di prendere una direzione o un’altra, ricordiamo l’esempio di Matteotti – dice – Dobbiamo essere fermi e intransigenti nel difendere la Costituzione italiana perché questa riforma è parte di un pacchetto politico che configura un modello che non ha nulla a che fare con la difesa delle autonomie ma è contro le autonomie”. Gualtieri prende il posto di Matteo Ricci, ex sindaco di Pesaro ed eletto al Parlamento Europeo. È in Aula anche lui: “Lo ringrazio – afferma Gualtieri – ha saputo interpretare le potenzialità di Ali. Io mi metto al servizio di questa funzione. È un compito gravoso il sindaco di Roma, ho accettato questa proposta perché so di poter contare su una grande squadra”. L’intenzione è ribadire l’impronta esplicitamente politica di Ali: “Deve spingere un’agenda con serietà, rigore e partigianeria”. “Gualtieri – lo incoraggia la consigliera regionale Pd del Lazio Eleonora Mattia – sarà una testa d’ariete contro l’Autonomia”. È il primo fronte, ed è di stretta attualità. Si collega da Torino il sindaco Stefano Lo Russo: “La riforma spacca il Paese – afferma – le autonomie riguardano anche Comuni e Città metropolitane: noi chiediamo un rafforzamento delle nostre competenze”. Non certo meno fondi, aggiunge dall’Aula il collega di Napoli Gaetano Manfredi: “Se la riduzione della spesa corrente viene ribaltata sui Comuni – dice – difficilmente riusciremo a dare una risposta alle esigenze dei cittadini”. Alcuni dei temi dell’agenda li elenca già Gualtieri: “La trasformazione, per città più verdi, più smart, più inclusive per chi vive e studia qui ed è italiano”. Un ruolo, quello di Ali, dunque diverso e apertamente radicato nel campo progressista rispetto a quello di Anci che è, ricorda Matteo Ricci, “la casa di tutti i Comuni italiani”. Lo spiega anche il vicepresidente uscente Claudio Mancini: Ali, per il deputato vicinissimo a Gualtieri, “si colloca non solo su un’altra prospettiva ma concretamente vuole costruire attorno alle nostre idee una mobilitazione dei cittadini. Attorno ai Comuni c’è un consenso che va oltre il consenso politico, e dalla legge di bilancio ci aspettiamo tagli”. “Una deriva” per Gualtieri che sulle finanze dei Municipi taglia corto: “Lo sappiamo tutti: ci devono dare più soldi”. L’Assemblea riunita in Campidoglio ha rinnovato l’intero organo direttivo di Ali: vicepresidente vicaria è Elena Piastra, sindaca di Settimo Torinese, mentre gli altri vicepresidenti sono Giovanna Bruno, sindaca di Andria, Andrea Marrucci di San Gimignano e Massimiliano Presciutti di Gualdo Tadino, umbro come Stefania Proietti, la sindaca di Assisi che correrà per il “campo largo” alla presidenza della Regione: “Vinciamo se rimaniamo insieme – dice – e se rimaniamo così, sindaci e sindache, vicini alle esigenze vere delle nostre comunità”. Riconfermata, infine, la fiducia al Segretario Generale Valerio Lucciarini De Vincenzi. (Gabriele Santoro per ANSA) – 2024-09-12

 

Precedente

Roberto Gualtieri è il nuovo Presidente nazionale di Ali-Autonomie Locali Italiane: “onore e responsabilità, ma c’è grande squadra grazie a Ricci”

Successivo

Servizi pubblici locali di rilevanza economica: parere dell’AGCM in merito al perimetro dei servizi