AUTONOMIA DIFFERENZIATA, Gualtieri: «La legge è una sòla, è il prezzo da pagare per il premierato»

Il sindaco di Roma e presidente di ALI – Autonomie Locali Italiane, Roberto Gualtieri, ha parlato all’assemblea del comitato promotore del referendum contro l’autonomia differenziata.

«La legge sull’autonomia differenziata è una sòla, lo sanno anche nel centrodestra. Al sud non si tengono più, devono imbavagliarli. Come è possibile che una cosa così assurda, richiesta da un partito votato dall’8% degli italiani è riuscito a far digerire a tutta Italia una sòla clamorosa, che danneggerà la maggioranza delle persone? La risposta è semplice: è il prezzo da pagare per il premierato.

Nel centrodestra, al sud, “hanno il mal di pancia”. Non si tengono più. Li devono imbavagliare, lo sanno che è una sòla gigantesca che arriverà a loro. La parola autonomia non c’entra niente con questa riforma, questo è un Governo nemico delle autonomia e anche questa riforma sarà un colpo per le autonomie territoriali, per i sindaci, per i Comuni che avranno a che fare con un centralismo regionale e saranno oggettivamente più deboli rispetto a un patto che sarà tra presidente del Consiglio e presidente della Regione. Se le tensioni nel centrosinistra rischiano di allontanare chi ha firmato il referendum sull’Autonomia? Assolutamente no, il centrosinistra è unito ma non è sono solo il centrosinistra. Questo è un tema che riguarda tutto il Paese e non ha colore politico. Qui stiamo parlando di fermare una riforma che rischia di aumentare le diseguaglianze in Italia, perché ci sarà tanta parte del Paese che avrà meno servizi, che colpisce la competitività, la crescita delle imprese, perché segmenterà il mercato unico in tante aree con regole e gestioni diverse. E poi perché è nemica anche delle autonomie, è un meccanismo che porta un sistema di centralismo regionale che ridurrà il peso dei Comuni.

Questi sono temi generali, non sono di un partito o di una parte politica. Io penso che la risposta, così come ci è stata nella raccolta delle firme che è andata ben oltre le aspettative, sarà molto larga perché anche tantissimi esponenti del centrodestra sanno benissimo che questa è una riforma che non va bene, basta chiederlo a qualche presidente di Regione».

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