FESTIVAL DELLE CITTÀ 2024, la masterclass civica e politica di Roberto Gualtieri

La VI edizione del Festival delle Città, l’attesissima kermesse organizzata da ALI – Autonomie Locali Italiane, che si è svolta a Roma, presso i meravigliosi locali di Villa Altieri, in viale Alessandro Manzoni, si chiude con l’intervista a Roberto Gualtieri, presidente di ALI nazionale e sindaco di Roma Capitale, condotta da Serena Bortone.

Essendo il primo cittadino della capitale d’Italia, Gualtieri conosce bene la situazione in divenire della sua città e non si tira indietro davanti il gran lavoro che dovrà essere svolto, per rendere Roma una realtà civica degna del suo nome: «Con i cantieri siamo messi bene, anche se siamo partiti in ritardo, colpa anche della precedente crisi di governo, ma pur se siamo partiti un pò controvento, abbiamo immaginato il programma degli eventi per non far perdere a Roma gli investimenti fondamentali per il Giubileo, con un programma ambizioso. I comuni sono formidabili nel mettere a terra i progetti legati al PNRR e sono i più veloci di tutti a farlo, Noi siamo un po’ un cantiere a cielo aperto perché ci abbiamo aggiunto proprio quelli relativi al Giubileo: nello specifico, affronteremo operazioni di implementazione di verde, di depavimentazione, innalzando il livello ecologico delle nostre iniziative.

Non è affatto vero che i cittadini non capiscono la necessità di una trasformazione. Mi avevano detto che realizzare un termovalorizzatore sarebbe stato impopolare, ma noi lo abbiamo spiegato e non è stato così. Così come mi avevano suggerito di rinviare a dopo le elezioni il cantiere a Piazza Venezia, ma io non sarò il sindaco che rinvia per ragioni di consenso un’opera che è di fondamentale importanza per la città e i cittadini. Così come ci stiamo impegnando per migliorare la qualità della vita e far capire che trasformare la nostra città in un parcheggio a cielo aperto è davvero deleterio. Questa è la sfida maggiore nella trasformazione, perché la spinta immediata che viene dal basso, anche togliendo qualche posto auto, va affrontata e portata a compimento, è una necessità. Vanno cambiati i modi in cui questa città è stata costruita urbanisticamente. Il modello urbano attuale, in correlazione con la condizione climatica mondiale è insostenibile. Se non facciamo questa trasformazione, tra poco, in alcuni mesi dell’anno, avremo il bollettino giornaliero dei morti per colpa del caldo, così come lo abbiamo avuto in periodo di covid. E la sensazione partecipativa comunitaria è essenziale in questo senso».

Doveroso un passaggio di analisi sul percorso intrapreso dalla linea di Governo nazionale: «C’è il rischio che la destra populista possa originare un fronte contrario al Green Deal. Per noi la trasformazione e la giustizia sociale non possono essere separate, non possiamo pensare di fare la transizione con l’austerity, sono due cose proprio incompatibili. Sono fondamentali gli investimenti pubblici. Se si abbandona l’idea di una riforma fiscale, bisogna trovare i soldi, ma non per fare debito, piuttosto per incentivare queste intenzioni progressiste di investimenti.
Meloni si sta rendendo conto che l’agenda politico-culturale della destra è inapplicabile e allora hanno deciso di non fare nulla e farsi portare dall’onda di quello che avevamo fatto noi prima. Poi, però la spinta finisce e bisogna tirare fuori qualche idea…solo che qui le idee non ci sono. E qui, per di più, stanno agendo non considerando l’inflazione e se fai così, stai tagliando, come è palese che stiano tagliando sul settore della sanità, anche se loro dicono di no e questa è una grande bugia. Per di più, non solo stanno tagliando, ma questi tagli, complice l’aumento dell’iva, se li sta incassando il Governo. Se non adeguano i trasferimenti, stano effettuando solo un gigantesco taglio. E se si agisce così, non si crescerà mai. Bisogna proseguire su una linea progressista, di sviluppo, di innovazione. Non c’è altra strada, anche se ciò comporta intraprendere scelte rischiose».

Dal contesto nazionale a quello Europeo, “chiudendo” un cerchio iniziato durante la prima giornata del Festival, in compagnia del sindaco di Barcellona, Jaume Collboni: «Uno dei punti fondamentali a cui stiamo lavorando con  il sindaco di Barcellona, così come anche il nuovo presidente di Confinudstria ha voluto inserire nella sua relazione è il tema dell’ingresso in un’abitazione per tutti i lavoratori, in base alle capacità del loro reddito. Anche la Commissione europea si sta muovendo in questo senso, ma mettere insieme i comuni, le imprese, le regioni e e l’Europa per lanciare una grande strategia per il diritto all’abitare sia di primaria importanza», per poi chiosare sul tema cardine del conflitto politico di questi giorni: «La legge sull’autonomia differenziata è una sciagura, è una delle cose più illogiche che esistono. Il referendum sarà la salvezza che, in caso di vittoria, ci impedirà di sprofondare a livello sociale e politico».

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AUTONOMIA DIFFERENZIATA, Gualtieri: «La legge è una sòla, è il prezzo da pagare per il premierato»