Direttiva europea anticorruzione. Busia, presidente dell’Anac: “L’Italia deve sostenerla”

“La proposta di direttiva europea sulla lotta alla corruzione deve diventare parte essenziale della legislatura europea che si è appena conclusa e elemento caratterizzante del lavoro della prossima Commissione europea. E’ interesse nazionale dell’Italia rafforzare tale strumento, in particolare sul lato della prevenzione, anche perché il nostro Paese su questo è all’avanguardia disponendo di un’Autorità anticorruzione indipendente come Anac, di fatto il modello che l’Unione europea ha preso a riferimento”.
È quanto ha dichiarato il Presidente dell’Autorità Anticorruzione Giuseppe Busìa alla vigilia della Conferenza Internazionale che si e svolta il 10 ottobre a Roma, presso il Teatro di Adriano di piazza di Pietra, alla presenza di importanti rappresentanti europei di governi, istituzioni, mondo accademico e società civile.

Al centro del confronto, promosso da European Network for Public Ethics (ENPE), la cui costituzione è stata incoraggiata negli anni scorsi da Anac insieme alle Autorità consorelle, vi sarà proprio la direttiva europea e le nuove prospettive nella prevenzione alla corruzione. Le misure avanzate dalla Commissione Ue, su cui si è già espresso sia il Parlamento che il Consiglio europeo, da fine ottobre saranno al centro dei negoziati finali, attraverso il cosiddetto trilogo con la stessa Commissione europea.

“Il nostro Paese ha interesse a sostenere la direttiva europea anticorruzione – ha aggiunto il Presidente di Anac – perché rafforza la leadership regolatoria dell’Europa a livello internazionale, garantendo maggiore attrazione agli investimenti esteri e più competitività. L’Italia, in questo caso, può essere orgogliosa che i contenuti della direttiva siano sostanzialmente già recepiti, e ne dovrebbe chiedere l’ulteriore rafforzamento, per esempio richiedendo l’istituzione in ogni Paese di una piattaforma unica europea della trasparenza sul modello di quella che sta predisponendo l’Anac in Italia”.

“La corruzione – ha affermato il Presidente Busìa – apporta un danno ingentissimo all’economia dell’Europa e dei singoli Stati membri. Combatterla adeguatamente vale più di una manovra economica. Inoltre, mina la coesione sociale e la fiducia verso le istituzioni. Conviene, quindi, all’Italia e all’Europa l’adozione della direttiva, uno strumento che rafforza la prevenzione, ampliando l’ambito di azione rispetto al singolo Stato ed estendendolo a tutta Europa. La corruzione, infatti, non ha confini nazionali”.
La Conferenza Internazionale in corso oggi si incentrerà proprio sulla necessità di approvare rapidamente la direttiva, con orizzonti ambiziosi.

“L’Italia – ha aggiunto il Presidente Busìa – dovrà svolgere un ruolo propositivo in questa fase decisiva verso l’approvazione, proponendo per esempio di integrare le piattaforme digitali, a livello nazionale ed europeo. Tale lavoro si lega strettamente alla creazione della Banca dati europea dei contratti pubblici, per favorire la nascita di un vero mercato unico degli appalti, al quale la nostra Autorità sta già lavorando anche attraverso la partecipazione ad un ulteriore progetto europeo insieme alle Autorità omologhe di alcuni stati membri, con la prospettiva di dare nuove possibilità di crescita e sviluppo anche alle nostre piccole e medie imprese. Occorre infine rafforzare a livello europeo l’indipendenza delle Autorità Anticorruzione, promuovere best practices a livello internazionale, come sta da tempo facendo Anac”.

PROPOSTA DI DIRETTIVA EUROPEA ANTICORRUZIONE_CELEX_52023PC0234_IT_TXT

Scheda. La Direttiva anticorruzione per la trasparenza e l’integrità in Europa

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