No al blocco del turn over, no al taglio delle spese correnti, no alla stretta sui piccoli Comuni. Gaetano Manfredi pronuncia tre sonori no nella sede del Direttivo Anci dove si parla della manovra di Bilancio, vista dal versante dei Comuni.
Ridurre la percentuale di turnover del personale nei comuni? Per il sindaco della città metropolitana di Napoli, quella contenuta nel Ddl Bilancio 2025 ora all’esame della Camera è una disposizione “dannosa”, da ripensare, soprattutto «ora che i comuni hanno bisogno di personale perché stanno lavorando tanto sull’attuazione del Pnrr». Da qui la richiesta di «un confronto serrato e costruttivo con il Governo, anche attraverso un preliminare confronto bypartisan con tutte le delegazioni parlamentari».
Pronti gli emendamenti targati Anci: i sindaci dicono no al taglio del turn over, cioè la possibilità di sostituire i dipendenti che vanno in pensione. E no ai tagli sulla spesa corrente. «Abbiamo un problema di fondo – aggiunge Manfredi – la sostenibilità della finanza locale non c’è più. Abbiamo grandi difficoltà, e nessuno di noi ha possibilità di aumentare la pressione fiscale locale E poi abbiamo poca compartecipazione sulle imposte riscosse dallo Stato. Per noi è tutta riscossione diretta, una cosa che ci penalizza. Aggiungeteci che il costo dei servizi aumenta perché i bisogni delle nostre città sono sempre più grandi».
Infine il tema degli investimenti e della gestione delle opere dopo il 2026, quando è prevista la fine del Pnrr: «In prospettiva con la fine del Pnrr – spiega Manfredi – si completeranno tante infrastrutture che richiederanno più spese. Non ci possiamo trovare col paradosso che abbiamo realizzato le opere ma non abbiamo le risorse per utilizzarle. Questo riguarda tutti: Sud, Nord, Comuni piccoli o grandi».
Rilanciamo anche un articolo di Francesco Cerisano, da “ItaliaOggi”, che elenca e analizza i tagli agli investimenti.
da ancicampania.it