Stop all’identificazione da remoto degli ospiti delle strutture ricettive a breve termine mediante “trasmissione informatica delle copie dei documenti” e all’accesso “negli alloggi con codice di apertura automatizzata, ovvero tramite installazione di keybox all’ingresso”. Queste sono le indicazioni contenute nella circolare del capo della Polizia, Vittorio Pisani, inviata alle prefetture, che pubblichiamo, insieme ad una nota di commento di Giacomo Menegus da lacostituzione.info.
“Io credo che sia un modello da superare, perché è molto critico anche in termini di rispetto della normativa che impone una effettività del riconoscimento della persona che poi accede al servizio alberghiero”, ha dichiarato il ministro dell’interno Matteo Piantedosi al termine di una riunione nella sede della Prefettura di Venezia a proposito della normativa che impone il riconoscimento di persona dei turisti che giungono in città e non le keybox.
Il ministro Piantedosi, riguardo alle keybox, ha poi ricordato che “ci sono episodi che testimoniano che viene utilizzata per eludere la completa applicazione della norma. Per questo siamo partiti con questa direttiva, intendiamo poi rafforzare anche i controlli e progressivamente far in modo che sia affermato un controllo ordinario e meno elusivo”. È stato poi posto al ministro il caso specifico dei b&b che, dopo una identificazione iniziale del cliente, non essendoci una portineria, non vedono altra identificazione nei giorni successivi. “Questo bisogna vedere perché teoricamente anche in un albergo potrebbe esserci che poi vi entri qualcuno di diverso, vorrà dire che chi deve esercitare questa attività dovrà fare in modo che ci sia una effettività del controllo”. Per quanto riguarda le key box “non è tanto un problema di rimozione fisica ma che quel sistema non può funzionare così”.
Ministero dell’Interno Circolare identificazione delle persone ospitate presso strutture ricettive