
La formazione continua per il personale pubblico è un pilastro centrale nel contesto del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), che prevede obiettivi ambiziosi legati alle transizioni digitale, ecologica e amministrativa, oltre a declinare e contestualizzare la trasposizione del ComPAct (la comunicazione della Commissione europea sul rafforzamento dello spazio amministrativo europeo) nell’ordinamento italiano. La direttiva europea sancisce l’obbligo per ogni dipendente pubblico di raggiungere un minimo di 40 ore annuali di formazione, con attenzione alla pianificazione integrata e alla valorizzazione del capitale umano, rafforzando la capacità delle amministrazioni pubbliche di rispondere efficacemente alle nuove sfide e alle richieste dei cittadini.
La formazione obbligatoria rappresenta dunque una chiave strategica per modernizzare il settore pubblico. È però necessaria una più forte integrazione tra obiettivi formativi, responsabilità dei dirigenti e monitoraggio dei risultati. Come avviene, per esempio, nel Regno Unito. Rilanciamo un intervento di Alessio Feoli pubblicato da lavoce.info.
La formazione come leva strategica per valorizzare il personale pubblico, da lavoce.info