Il disegno di legge di bilancio introduce una serie di interventi in materia di imposta di soggiorno (art. 121) che suscitano inquietudine tra i comuni.
Prevede una compartecipazione a favore dello stato del gettito dell’imposta. Così parte degli introiti raccolti tassando a livello locale i turisti servirà a coprire fondi nazionali per l’assistenza a disabili e minori.
L’Anci, con il presidente Gaetano Manfredi, ha espresso la massima contrarietà sulla destinazione degli incassi, spiegando che il turismo crea ricchezza che finisce allo Stato mentre ai Comuni restano i costi e gli effetti dell’overtourism. La tassa di soggiorno dovrebbe servire a compensare questi squilibri. «Esprimiamo la nostra contrarietà in merito. Pur apprezzando la proroga dei limiti massimi dell’imposta di soggiorno anche per il 2026, ci preoccupa la disposizione che prevede di destinare una quota dell’eventuale gettito aggiuntivo alle coperture delle spese comunali per i minori e l’assistenza agli alunni disabili. Ciò che il governo propone ci sembra una “soluzione tampone” e incerta nel quantum che scarica sui bilanci comunali una spesa che spetta allo Stato».
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