Il nuovo Rapporto Svimez, presentato alla Camera, fotografa un Mezzogiorno in chiaroscuro. Tra il 2021 e il 2024 il Sud ha registrato un incremento dell’occupazione dell’8%, contribuendo per quasi 500mila unità al milione e quattrocentomila nuovi occupati creati in Italia. Un boom favorito dagli incentivi edilizi, dall’avvio dei cantieri del PNRR e dall’aumento del personale nella pubblica amministrazione. Un segnale positivo che coinvolge soprattutto gli under 35: nel triennio gli occupati giovani sono cresciuti di 461mila a livello nazionale, di cui 100mila nel Mezzogiorno. Eppure, nonostante l’aumento del tasso di occupazione giovanile (+6,4 punti), il divario con il Centro-Nord resta ampio: 51,3% contro 77,7%.
Il dato più allarmante riguarda però la fuga dei giovani. Dal 2022 al 2024 sono stati 175mila i 25-34enni che hanno lasciato il Sud, in gran parte laureati: il 50% tra gli uomini e addirittura il 70% tra le donne. Una perdita che pesa non solo sul tessuto sociale e produttivo, ma anche sulle finanze pubbliche: il costo di formazione dei giovani che emigrano viene stimato in 6,7 miliardi l’anno trasferiti al resto del Paese.
Il rapporto evidenzia anche la questione salariale. Tra il 2021 e il 2025 i salari reali sono scesi ovunque, ma il Mezzogiorno registra la flessione più marcata: –10,2% contro –8,2% del Centro-Nord. Un fenomeno che alimenta la crescita dei lavoratori poveri, oggi 2,4 milioni in Italia, metà dei quali concentrati al Sud. Solo tra il 2023 e il 2024 il loro numero è aumentato di 120mila unità, 60mila delle quali nel Mezzogiorno. Bassi salari, contratti precari e part-time involontario continuano a rendere fragile l’inclusione sociale persino tra chi un lavoro ce l’ha.
Sul fronte economico, le previsioni indicano che il Sud crescerà ancora più del Centro-Nord nel 2025 e nel 2026 (+0,7% contro +0,5%), ma dal 2027 potrebbe tornare a rallentare, complice l’indebolimento della spinta legata ai fondi PNRR.
All’evento di presentazione sono intervenuti, tra gli altri, la vicepresidente della Camera Anna Ascani, il direttore generale Svimez Luca Bianchi, il ministro Tommaso Foti, la presidente UPB Lilia Cavallari e il presidente Svimez Adriano Giannola. Le conclusioni sono state affidate al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega al Sud, Luigi Sbarra.
“Ancora una volta i dati mostrano come i Comuni siano stati i soggetti attuatori più virtuosi del PNRR, con investimenti raddoppiati nel Mezzogiorno tra il 2022 e il 2025 da 4,2 a 8 miliardi di euro”. È quanto afferma Maria Luisa Forte, Sindaca di Campobasso, Vicepresidente ANCI e delegata per le Politiche di Coesione, a margine della presentazione del Rapporto 2025 di SVIMEZ. “Un rapporto di grande utilità per fare il punto sullo sviluppo dei nostri territori”, ha proseguito Forte, “che conferma l’enorme sforzo messo in campo dai Comuni per l’attuazione dei progetti PNRR, e gli importanti risultati che si stanno raggiungendo”. “Condividiamo l’auspicio di Svimez affinché questa tendenza positiva prosegua oltre il 2026”, ha concluso la Sindaca, “e rinnoviamo l’appello per una Politica di Coesione che guardi al modello PNRR attribuendo a Comuni e Città una gestione diretta nella programmazione e attuazione degli interventi”.
SVIMEZ Bianchi presentazione rapporto 2025




