Il “manuale d’uso” Riprendiamoci la città, elaborato dall’Ifel, nasce con due obiettivi principali. Il primo, fornire alla platea degli attori che sono convolti e governo delle città, un’analisi dei temi più attuali che coinvolgono la vivibilità e competitività delle aree urbane nello sviluppo economico e sociale dei propri territori. Il secondo, indicare lo strumentario politico, amministrativo e giuridico che permetta una nuova visione del rapporto tra funzione di governo delle amministrazioni locali e cura degli interessi della collettività rappresentata. Una vera e propria guida ai cambiamenti avvenuti nell’attività di pianificazione urbanistica con l’orizzonte del buongoverno della città pubblica attraverso la ricerca di un assetto ordinato dei diversi interessi, a volte convergenti altre volte in conflitto, sull’uso dello spazio urbano.
Se la rigenerazione o riqualificazione delle città sono al centro dell’attenzione a livello europeo, per migliorare a volte, la crisi della democrazia rappresentativa, cinque sono i temi toccati dal Manuale: a) la partecipazione alle scelte urbanistiche, b) il riconoscimento degli interessi diffusi e la loro legittimazione a ricorrere al GA; c) la regolamentazione del consenso tra potere pubblico e attori privati nel ripianificare il territorio urbano nell’ottica del perseguimento dell’interesse pubblico; d) la tutela dell’azione amministrativa dai rischi dell’abuso d’ufficio e della responsabilità dirigenziale; la tematica dei beni comuni alla ricerca della città pubblica. Non, quindi, un cahier de doleances facile a descriversi e sotto gli occhi di tutti, ma un complesso di rimedi efficaci – un “manuale d’uso”, appunto – che garantisca sia un’azione attiva e responsabile degli amministratori locali, sia una legittimazione dei cittadini per il miglior governo delle aree urbane, cuore dell’economia di ogni stato nazionale.