Spending review del governo. L’Anci: “tagli irragionevoli, penalizzano Comuni che usano Pnrr”. Ricci (Ali): “Ci opporremo con forza”

”Le modalità con le quali il Mef intende applicare ai Comuni la spending review prevista dalla legge di bilancio aggravano tutte le nostre peggiori preoccupazioni. Ci aspettavamo una proposta molto diversa, anche se avevamo già lanciato l’allarme e ora dobbiamo confermarlo: con una decisione paradossale e irragionevole il governo intende tagliare le risorse di parte corrente penalizzando fortemente i Comuni che hanno ricevuto i finanziamenti del Pnrr e sono impegnati nella realizzazione delle opere pubbliche”.

”Come avevamo segnalato con una lettera inviata insieme all’Upi a tutti i ministri interessati – aggiunge il presidente dell’Anci – sta prevalendo un’interpretazione delle norme di bilancio che ci pare assurda, contraddittoria con lo spirito e le finalità del Pnrr e soprattutto densa di gravissime conseguenze per la gestione delle opere pubbliche tanto attese dai cittadini. Ritorna la volontà di scoraggiare la piena riuscita degli obiettivi del Pnrr, almeno per la parte di competenza dei sindaci”.    ”Il taglio previsto per gli enti locali è di 250 milioni quest’anno, prima tranche di 1 miliardo e 250 milioni fino al 2028, ed è già un duro colpo per tutte le amministrazioni locali che si stavano appena riprendendo dagli anni difficili dell’austerity – spiega Decaro – ma la cosa più grave è che il Mef vuole ripartire questo taglio colpendo i Comuni in misura direttamente proporzionale ai finanziamenti Pnrr che hanno ricevuto per gli investimenti. Col risultato che i tagli saranno più pesanti per chi avrà costruito più asili nido, avrà aperto più case-famiglia, avrà acquistato più autobus elettrici o avrà realizzato più parchi pubblici: tutti investimenti che naturalmente, per poter funzionare, richiederanno ai Comuni maggiore spesa corrente per esempio per le manutenzioni e per l’assunzione degli educatori da impiegare negli asili nido”.    ”Invitiamo tutto il governo a ripensarci prima che sia troppo tardi – conclude Decaro – Sarebbe una beffa per i cittadini, se dopo aver realizzato le opere pubbliche attese per anni i Comuni fossero costretti ad abbandonarle perché messi nell’impossibilità di gestirle”.

 

“Come più volte paventato, dinanzi ad un’Italia che cresce meno delle previsioni, ovvero lo 0,6% a fronte di un 1,2% previsto, così come certificano enti quali Bankitalia e l’Istat, con una Legge di Bilancio che poggia per due terzi sul debito, cos’altro poteva accadere se non che la premier Giorgia Meloni e il suo Governo mettessero in campo l’ipotesi di tagli agli enti locali? La propaganda Meloni sta arrivando al capolinea: il Governo spingerà la polvere sotto il tappeto fino alle elezioni europee e poi gli italiani vedranno quali provvedimenti riserva loro una gestione così incauta dei conti pubblici, perché i numeri, purtroppo, hanno la testa dura”: così Matteo Ricci, sindaco di Pesaro, presidente di Ali-Autonomie Locali Italiane e coordinatore dei sindaci Pd. “Il riferimento, naturalmente, è alla bozza di decreto interministeriale che, come osservano anche gli amici dell’Anci, comporterebbe tagli a quei Comuni che più hanno beneficiato dei fondi Pnrr. Un assurdo, se pensiamo che gli investimenti Pnrr sono destinati alla realizzazione di opere pubbliche e servizi ai cittadini come infrastrutture ed asili nido”, prosegue Ricci. “Il taglio previsto, che per gli enti locali è di 150 milioni quest’anno, prima parte di 1 miliardo e 250 milioni totali fino al 2028, non solo scoraggerebbe la piena riuscita degli obiettivi del Piano, ma sarebbe un duro colpo proprio per la crescita del Paese, che necessita un impegno forte negli investimenti pubblici”, osserva. “Solo con un serio programma di investimenti pubblici l’Italia può crescere ed allinearsi agli obiettivi che l’Europa ci chiede. Meloni e i suoi ministri finora hanno fatto solo propaganda e giocato sulla pelle dei cittadini: e il tempo lo sta attestando. Ci opporremo con forza a questi tagli, che vanno contro l’interesse della collettività e contro gli impegni presi con l’Europa”, conclude Ricci.

Spending, più tagli ai comuni che ricevono fondi PNRR, Il Sole 24 Ore

Tagli sugli enti locali, Il Sole 24 Ore

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