Oggi, presso l’aula “Giulio Cesare” in Campidoglio, a Roma, si è tenuto  il XX Congresso Nazionale di ALI – Autonomie Locali Italiane.
Prima dell’ufficializzazione della nomina dell sindaco di Roma Capitale, Roberto Gualtieri, come nuovo presidente nazionale di ALI – Autonomie Locali Italiane, il presidente uscente Matteo Ricci ha salutato i presenti con un discorso lucido e rivolto a un futuro pregno di speranza.

Matteo Ricci: «Accettai il ruolo di presidente ALI  sapendo che la storia dell’associazione doveva cambiare e trovare un equilibrio, innanzitutto con ANCI. Con Antonio Decaro lo abbiamo trovato subito, perché sappiamo che il ruolo di ALI è fondamentale anche per ANCI.
Sono stati anni faticosi e, grazie al lavoro di Valerio Lucciarini, siamo stati in grado di risanare il bilancio, di rimettere in piedi l’associazione come solida e smart e conferirle una nuova immagine.
Sono stati anni entusiasmanti, contro l’odio, di battaglia in prima linea durante il covid, nei quali ci siamo battuti per un nuovo garantismo a livello giudiziario, anche scontrandoci con i nostri partiti, ma sempre rispondendo con coerenza a una visione che gli amministratori di giustizia possiedono.
C’è molto da lavorare in ottica di difesa dello status di sindaco, ma abbiamo già fatto tanto.
Abbiamo lavorato per la sostenibilità, in ottica dei Comuni Sostenibili, per ergerci come innovatori e difensori di valori necessari per l’innovazione.
La nostra associazione è una delle più presenti nel dibattito nazionale.
Abbiamo margini di miglioramento straordinari e possiamo fare ancora molto. Possiamo far aderire anche i consiglieri regionali, i parlamentari italiani ed europei.
Dopo tanti anni è tornata la stagione dei tagli agli enti locali, ma non credano di poterlo fare: abbiamo già dato! E hanno tagliato di più laddove i Comuni hanno più bisogno di spendere con il PNRR. Dobbiamo portare avanti una grossa battaglia affinchè non ci siano tagli massacranti per gli enti locali.
Non vogliamo il centralismo regionale, che è peggio di quello nazionale! No a questa autonomia differenziata!».