Governo. Sciopero TPL. Giovanna Bruno: “Trasporto Pubblico Locale in ginocchio tra tagli e servizi inadeguati”

«Sarà un venerdì nero per il trasporto pubblico locale. 24 ore di sciopero nazionale l’8 novembre per autobus, metro e tram; è stato proclamato dai sindacati di categoria per il rinnovo del contratto collettivo nazionale scaduto il 31 dicembre 2023. Tra le motivazioni, vi è pure la necessità di una vera e organica riforma del settore della mobilità che annovera purtroppo modelli penalizzanti per il personale e per gli utenti, con un servizio arretrato e insoddisfacente in un tempo in cui la vera sfida a livello globale è proprio la mobilità di nuova generazione.

È evidente che il governo Meloni poco o nulla vuole investire su questo, come si evince chiaramente dai notevoli tagli alle risorse nella fallimentare manovra finanziaria.

Miope la bocciatura della maggioranza in commissione trasporti dell’emendamento alla legge di bilancio che proponeva di incrementare a 800 milioni il fondo nazionale che ne conta solo 120. Una miseria.

Se è il governo in primis a non scommettere sul trasporto pubblico locale e sulla impellenza di potenziarlo con adeguate risorse, figuriamoci quanto possono farlo i Comuni già in sofferenza su questo e su vari altri profili, con ripercussioni negative sui cittadini, costantemente vessati in cambio di servizi sempre più scadenti e insufficienti.

Il ministro Salvini deve connettersi alla realtà, farsi carico dei problemi che incidono sugli aspetti quotidiani delle Comunità e dare risposte concrete con atti e scelte coerenti e forti, senza voltarsi dall’altra parte». Lo dichiara Giovanna Bruno, Vicepresidente nazionale di Ali (Autonomie Locali Italiane) e sindaca di Andria.

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