Sempre meno bambini e sempre più poveri. A segnalarlo è Save the Children, con la 15esima edizione dell’“Atlante dell’Infanzia (a rischio)” dedicato ai primi anni di vita, che pubblichiamo. Il rapporto evidenzia ancora troppe disuguaglianze in Italia nei servizi per la prima infanzia. Nel 2023 il nostro Paese ha conosciuto un nuovo record negativo per la natalità, con meno di 380mila nuovi nati, mentre la povertà continua a colpire i minori, i più piccoli in particolare. Sono 1 milione 295mila i minori in povertà assoluta in Italia, con un’incidenza pari al 13,8% del totale. Circa 200mila di età compresa tra 0 e 5 anni (8,5% del totale) vivono in povertà alimentare, ovvero in famiglie che non riescono a garantire almeno un pasto proteico ogni due giorni; oltre la metà risiede nel Mezzogiorno (Sud e isole), dove la percentuale sale al 12,9%. Quasi un bambino su dieci (9,7%) della stessa fascia d’età ha sperimentato la povertà energetica, cioè ha vissuto in una casa che non era adeguatamente riscaldata in inverno.
L’Atlante restituisce la fotografia della prima infanzia in un Paese fragile, con profonde disuguaglianze sociali e territoriali, in cui i nuovi nati sono sempre meno e le opportunità. Le famiglie in povertà assoluta in cui sono presenti minori sono quasi 748mila, con un’incidenza pari al 12,4%, famiglie che si sono confrontate negli ultimi anni anche con aumenti rilevanti dei prezzi al consumo di alcuni beni e servizi essenziali per la prima infanzia. “Troppi genitori oggi in Italia – ha sottolineato Claudio Tesauro, presidente di Save the Children – affrontano la nascita di un bambino in solitudine, senza poter contare su adeguate reti di sostegno. Il supporto alla prima infanzia è un obiettivo da mettere al centro di tutte le scelte della politica”.
Scheda. XV Atlante dell’Infanzia, in Italia sempre meno bambini e sempre più poveri