L’accordo detto “di Schengen”, firmato nel 1985, ha reso possibile l’abolizione dei controlli di frontiera per centinaia di milioni di europei, dando corpo al principio della libera circolazione delle persone. Massimo Livi Bacci, con un intervento su Neodemos, osserva che questo pilastro della costruzione europea è gravemente lesionato dall’aumentato ricorso degli stati alla reintroduzione dei controlli, secondo l’accordo possibile solo come extrema ratio, in situazioni eccezionali di pericolo per l’ordine pubblico.




