COSA CAMBIA SUGLI APPALTI: LE DEROGHE PER EMERGENZA COVID-19

Il decreto Cura Italia ha apportato deroghe al Codice degli appalti.

Le 5 deroghe interessano i seguenti interventi:

Misure per l’internazionalizzazione del sistema Paese
In considerazione dell’esigenza di contenere gli effetti negativi sull’internazionalizzazione del sistema Paese in conseguenza della diffusione del Covid-19, è prevista la possibilità fino al 31 Dicembre 2020 di aggiudicazione dei contratti di forniture, lavori e servizi tramite la procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando di gara per gli interventi con cui l’ICE e la Farnesina  promuoveranno il Made in Italy e più in generale sosterranno l’internazionalizzazione delle imprese italiane a partire dalle risorse del Fondo per la promozione integrata (150 mln di euro)

Acquisti per lo sviluppo di sistemi informativi per la diffusione del lavoro agile e di servizi in rete per l’accesso di cittadini e imprese
Le pubbliche amministrazioni, fino al 31 dicembre 2020, possono acquistare beni e servizi informatici e servizi di connettività, mediante procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara ed in deroga al Codice degli appalti, fatto salvo il rispetto delle disposizioni del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione. Viene posto obbligo di selezionare l’affidatario tra almeno quattro operatori economici, di cui almeno una «start-up innovativa» o una «piccola e media impresa innovativa», iscritta nell’apposita sezione speciale del registro delle imprese. I prodotti e i servizi dovranno essere scelti preferibilmente tra quelli basati sul modello cloud SaaS (software as a service). La finalità della disposizione è quella di agevolare la diffusione del lavoro agile, favorire la diffusione di servizi in rete, agevolare l’accesso ai servizi in rete per contrastare gli effetti dell’emergenza epidemiologica.

Misure urgenti per il ripristino della funzionalità degli Istituti penitenziari e per la prevenzione della diffusione del COVID-19
Per consentire l’adeguata tempestività degli interventi di ristrutturazione e rifunzionalizzazione delle strutture e degli impianti danneggiati nel corso delle proteste dei detenuti anche in relazione alle notizie sulla diffusione epidemiologica a livello nazionale del Covid-19 è autorizzata la spesa di euro 20.000.000 nell’anno 2020. Fino al 31 dicembre 2020 è autorizzata l’esecuzione dei lavori di somma urgenza con le procedure di cui all’articolo 163 del Codice dei contratti pubblici anche in deroga ai limiti di spesa ivi previsti, fatto salvo il limite della soglia europea, e ai termini di presentazione della perizia giustificativa dei lavori. La procedura di affidamento consente in buona sostanza all’amministrazione di intervenire in deroga a qualsiasi procedura disciplinata dal Codice dei contratti pubblici e di prescindere anche da qualsiasi previa negoziazione con operatori economici, nonché dalla verifica della copertura della spesa, sebbene il controllo sull’effettiva sussistenza delle ragioni di urgenza possa essere svolto dall’ANAC nell’ambito delle proprie attività di vigilanza

Erogazioni liberali a sostegno del contrasto all’emergenza epidemiologica da COVID-19
Per tutta la durata dello stato di emergenza e in ogni caso fino al 31 luglio 2020 è prevista una vistosa deroga per l’acquisizione di forniture e servizi da parte delle strutture del servizio sanitario nazionale da utilizzare per contrastare l’epidemia di contagio COVID 19, qualora essa sia finanziata in via esclusiva con le donazioni effettuate da persone fisiche o giuridiche private. Per l’acquisizione è consentito utilizzare la procedura dell’affidamento diretto senza previa consultazione di due o più operatori economici, purchè l’affidamento sia conforme al motivo della liberalità. La deroga si giustifica in relazione al fatto che non trattandosi di somme erariali, peraltro tutte erogate in ragione dell’epidemia in atto, può essere concessa alle strutture sanitarie una più snella procedura per l’acquisizione del materiale destinato al personale medico e alle strutture coinvolte nella lotta al COVID-19, rispettando, naturalmente, la volontà degli autori delle donazioni.

Piattaforme per la didattica a distanza
Per il 2020, le risorse del Fondo per l’innovazione digitale e la didattica laboratoriale è incrementato di 85 milioni.
Tali risorse sono destinate:

  1. per 10 milioni di euro nel 2020, a consentire alle istituzioni scolastiche statali di dotarsi immediatamente di piattaforme e di strumenti digitali utili per l’apprendimento a distanza, o di potenziare quelli già in dotazione, nel rispetto dei criteri di accessibilità per le persone con disabilità;
  2. per 70 milioni di euro nel 2020, a mettere a disposizione degli studenti meno abbienti, in comodato d’uso, dispositivi digitali individuali per la fruizione delle piattaforme di cui alla lettera a), nonché per la necessaria connettività di rete;
  3. per 5 milioni di euro nel 2020, a formare il personale scolastico sulle metodologie e le tecniche per la didattica a distanza.

Agli acquisti di piattaforme e dispositivi digitali si provvede mediante ricorso alle convenzioni quadro e al mercato elettronico della PA (MEPA) ovvero, se non è possibile ricorrere a questi strumenti, in deroga alle disposizioni del Codice dei contratti pubblici.

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