Se è vero che la Pandemia ha colpito trasversalmente tutti i settori produttivi del nostro Paese, è altrettanto vero che non mancano le iniziative di solidarietà a supporto delle imprese, in particolare di quelle artigiane. Iniziative alle quali i sindaci e la nostra associazione guardano con molta attenzione, pronti a dare sponda anche in un gioco di squadra locale. È il caso di Confartigianato “Siamo convinti che, a emergenza sanitaria conclusa, il modello delle imprese a valore artigiano sarà quello che meglio di altri potrà garantire una nuova stagione di sviluppo a misura d’uomo”, ha dichiarato Giorgio Merletti, presidente della confederazione. Tra le tante iniziative messe in campo per rispondere all’emergenza, vanno certamente segnalate la partecipazione alla creazione del Fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato (Fsba) per sostenere il reddito dei dipendenti delle imprese artigiane nei casi di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa; la realizzazione di un cruscotto informativo ‘Emergenza Covid-19’, utile per assistere gli imprenditori associati e per svolgere attività associativa e interlocuzione nei confronti delle istituzioni e dei media; la realizzazione della campagna di comunicazione #Ripartiamo, per spiegare come le attività artigiane sono pronte per aprire, garantendo la sicurezza dei cittadini, attraverso una serie di video da due minuti che illustrano le misure adottate dagli imprenditori. Anche la Cna, la Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa, si è impegnata fortemente sui territori per far fronte alla necessità di supporto e risposta immediata alle imprese. Una delle prime misure attuate è stata la costituzione di una task force nazionale incaricata delle interpretazioni legislative generali e settoriali; di azioni e suggerimenti di tipo operativo e organizzativo e del coordinamento dell’attività di lobby collegata al tema Covid-19. Ma sono state anche predisposte, sul sito Cna, una pagina e una casella mail dedicate attraverso cui le aziende e le strutture territoriali afferenti alla confederazione possono porre quesiti. Il patronato Epasa-Itaco, ente Cna, ha sviluppato una piattaforma che permette, senza uscire da casa, di richiedere tutte le prestazioni che la legge prevede in materia di welfare, comprese quelle messe a disposizione per l’emergenza Covid-19. È disponibile anche un servizio di assistenza in chat che consente di essere aiutati da un operatore come se si fosse in un ufficio di patronato. Infine, anche il Cna ha aderito al Fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato, il fondo di sostegno del settore di cui ad oggi hanno usufruito quasi 150mila aziende per oltre 550mila lavoratori.
RAPPORTO LEGACOOP SWG: NON RIUSCIRE A PAGARE AFFITTO E RATA MUTUO PER IL 50% DEGLI INTERVISTATI.
Nell’ambito dell’Osservatorio Coronavirus nato dalla collaborazione tra SWG e Area Studi Legacoop è stato elaborato uno studio per testare opinioni e percezioni della popolazione di fronte ai problemi determinati dall’emergenza in corso. Il 50% di coloro che abitano in affitto pensa che nei prossimi mesi potrà incontrare delle difficoltà nel pagare il canone (il 16% sicuramente sì, il 34% probabilmente) e il 46% di chi abita in una casa di proprietà acquistata con il mutuo pensa che avrà difficoltà a pagarne le prossime rate (il 14% sicuramente, il 32% probabilmente). Un quadro non del tutto ottimista quello emerso dall’indagine: la casa, rifugio sicuro per eccellenza a fronte dell’emergenza sanitaria, per molti italiani è al tempo stesso fonte di preoccupazione riguardo alla possibilità di continuare a pagare affitti e rate del mutuo. Al momento, spiega lo studio, sono gli affitti a rappresentare la categoria più problematica: il 54% degli intervistati che abitano in affitto ha infatti denunciato difficoltà nel pagamento del canone, e di questi, il 33% ha dovuto limitare altre spese per pagarlo, il 18% lo ha fatto in ritardo e il 3% non lo ha pagato. Altrettanto preoccupati però sembrerebbero essere sono gli italiani con accesso ad un mutuo: in questo caso risulta più bassa (43%) la percentuale complessiva di chi afferma di aver incontrato difficoltà nel pagamento della rata, ma rimane identica la percentuale sia di chi per pagarla ha dovuto limitare altre spese (il 33%) sia di chi non l’ha pagata affatto (il 3%), mentre il 7% dichiara di aver pagato in ritardo. In questo scenario, quasi tre intervistati su quattro (il 73%) pensano che sarebbe necessario potenziare le politiche abitative a favore del bene casa. Lo stesso studio è voluto andare più a fondo sulle caratteristiche primarie ricercate nella propria abitazione: agli intervistati sono state proposte quattro fattori, chiedendo di indicare quanto la casa dovrebbe rispondere alle relative funzioni. Il 78% ha indicato il prezzo di accesso basso, il 73% l’organizzazione dello spazio che consenta diverse funzioni, tra le quali lo smart working; il 68% l’offerta di servizi a domicilio; il 61% la rispondenza a funzioni di socialità e costruzione di comunità.
LEGACOOP: INCENTIVARE FONDI PER GLI INQULINI INCOLPEVOLMENTE MOROSI E PROMUOVERE PIANO EDILIZIA ABITATIVA 4.0
“In un momento difficile come questo, oltre al già grande problema della carenza di alloggi, molti cittadini hanno una preoccupazione ulteriore: non perdere la casa” – ha commentato Mauro Lusetti, presidente di Legacoop – “Affitti e rate di mutuo, nel caso di problemi sul lavoro, sono fonte di angoscia e sacrifici nelle famiglie di questo paese. Per questo chiediamo di incrementare i fondi già previsti per gli inquilini incolpevolmente morosi, garantendo che tali benefici siano riconosciuti anche a coloro che partecipano a programmi abitativi delle cooperative di abitanti e degli enti del terzo settore. In ogni caso, occorre affrontare la questione con grande incisività mettendo mano all’edilizia residenziale, sociale e privata. Ma occorrono anche idee nuove; per questo abbiamo proposto un piano di edilizia abitativa 4.0, perché dovremo ricostruire un paese più moderno, giusto e sostenibile