Mes, oltre 250 sindaci aderiscono all’appello di ALI
Sono oltre 250 i sindaci che hanno aderito alla raccolta firme lanciata da ALI – Autonomie Locali Italiane nei giorni scorsi, su iniziativa del presidente Matteo Ricci, per chiedere al Parlamento e al Governo di decidere l’impiego del Mes.
“Il ricorso al Mes è una priorità assoluta” – ha spiegato Ricci – “Da Sala a Nardella, da Gori a Falcomatà, da Del Bono a Orlando, sono più di 250 i sindaci che chiedono al Parlamento e al Governo di decidere l’impiego del MES, che offre un prestito per investimenti immediati per il potenziamento dei sistemi sanitari nazionali. Siamo di fronte a una seconda ondata del virus, con un aumento record in termini assoluti, che sta portando in crisi il nostro Sistema Sanitario. Noi sindaci siamo in prima fila per far rispettare le misure di prevenzione e di contrasto alla diffusione – mascherine, distanziamento sociale – ma la cosa davvero urgente ora è rafforzare la sanità territoriale del nostro Paese, attraverso presidi sanitari locali, essenziali per l’integrazione socio-sanitaria e che permettono di alleggerire i reparti dei grandi ospedali. Se vogliamo evitare nuove chiusure, che non possiamo permetterci, l’unico modo è potenziare il sistema sanitario e, per farlo, occorrono soldi subito. Dobbiamo avere chiaro che le risorse del Recovery Fund, che arriveranno grazie al lavoro del Governo, non saranno a disposizione prima di luglio 2021. Non possiamo aspettare”.
Nella lettera firmata dai primi cittadini si spiega come l’impiego del Mes regione per regione, secondo un coerente indirizzo nazionale, consentirebbe di alzare il livello della prevenzione e della risposta alle emergenze; ridurre i divari della capacità di copertura e di qualità delle prestazioni che oggi vedono penalizzato il Mezzogiorno e le persone più povere; digitalizzare e rendere più efficiente il servizio sanitario nazionale, avvicinare e velocizzare per i cittadini la potenzialità delle diagnosi e delle cure, fino ad utilizzare la medicina domiciliare; potenziare la rete dei presidi sanitari e socio-sanitari territoriali, la medicina di base e affrontare i fattori ambientali che soprattutto nelle città condizionano gli indicatori di salute; investire in modo mirato e selettivo sull’alta specializzazione, sulla ricerca, sulle tecnologie d’avanguardia, per la risposta alle patologie più impegnative.
“I sindaci chiedono, quindi, di essere coinvolti nel percorso che porti a prendere velocemente le decisioni necessarie” – ha concluso Ricci in merito all’iniziativa e nell’attesa di un dibattito all’interno della maggioranza.