Decreto ristori, a chi spetta il contributo
2,4 miliardi di euro sono aiuti a fondo perduto per le attività chiuse o con orario ridotto. La procedura era già stata prevista nel “Decreto legge Rilancio”. In questo provvedimento ci sono anche le aziende con fatturato superiore ai 5 milioni di euro e gli indennizzi saranno più alti.
L’ammontare dei sussidi sarà diversificato secondo il tipo di attività, identificata in base ai codici Ateco (si veda la tabella allegata). Sarà calcolato in relazione al calo di fatturato e a quanto incassato nei mesi successivi al lockdown.
Previste misure ad hoc per i lavoratori dello spettacolo e del turismo: mille euro per i lavoratori autonomi dello spettacolo e proroga della Cig per chi opera nel turismo.
Un ulteriore miliardo è destinato ad alcuni comparti specifici:
- 400 milioni per agenzie di viaggio e tour operator;
- 100 milioni per editoria, fiere e congressi;
- 100 milioni di euro per il sostegno al settore alberghiero e termale;
- 400 milioni di euro per il sostegno all’export e alle fiere internazionali.
Riconosciuta un’indennità, che sale da 600 a 800 euro, per tutti i lavoratori del settore sportivo che avevano già ricevuto i bonus normati dal “Cura Italia” e dal “Rilancio. Per sostenere le associazioni e delle società sportive dilettantistiche arriva un fondo da 50 milioni. Fondo da 100 milioni di euro anche per sostenere le imprese della filiera agricola.
Decreto ristori, quali partite Iva devono fare domanda e chi avrà il contributo in automatico
Il decreto Ristori fissa un doppio binario per l’accesso all’indennizzo per le partite Iva. La gestione della procedura è in capo all’Agenzia delle Entrate.
Per le partite Iva già beneficiarie dei precedenti sussidi, queste riceveranno l’importo in automatico sul conto corrente, sulla base dell’importo riconosciuto ai sensi dell’articolo 25 del decreto Rilancio.
Le partite Iva che non hanno beneficiato del bonus previsto dal Dl Rilancio dovranno fare domanda. Stessa procedura per le partite Iva con ricavi o compensi superiori a 5 milioni di euro.
Decreto ristori, a quanto ammonta il contributo a fondo perduto
L’importo sarà calcolato prendendo come riferimento il calo di fatturato di aprile 2020 rispetto ad aprile 2019. Si parte dai parametri fissati dal decreto Rilancio si applicano poi i coefficienti e le nuove percentuali, dal 100% al 400%.
Per le partite Iva con ricavi o compensi superiori a 5 milioni di euro, il contributo a fondo perduto sarà calcolato applicando la percentuale iniziale del 10%. L’importo massimo non potrà in ogni caso superare i 150.000 euro.
Come fare domanda per ottenere i contributi
Per l’erogazione dei nuovi flussi di ristori torna in campo l’Agenzia delle Entrate con la procedura del decreto Rilancio. Chi richiede il bonus dovrà farlo con apposita istanza, da presentare esclusivamente in via telematica.