L’Italia con i suoi 7903 comuni e con una densità di popolazione che tocca i 200 abitanti per chilometro quadrato, è un Paese che ha visto dal secondo dopoguerra trasformazioni significative del territorio a cura dell’uomo, con una forte urbanizzazione realizzata spesso in assenza di una corretta pianificazione territoriale e con tassi di abusivismo particolarmente elevati nel Mezzogiorno che hanno considerevolmente aumentato la naturale predisposizione del territorio a fenomeni franosi e alluvionali.
Il Rapporto Rendis 2020, e cioè il “Repertorio nazionale degli interventi per la difesa del suolo”, illustra le attività e i risultati di venti anni di monitoraggio sugli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico, nel tentativo di supportare il processo decisionale.
Rendis rappresenta una piattaforma nazionale dove sono stati monitorati tutti gli interventi, dal 1999 a oggi, finanziati grazie a piani e programmi che sono di competenza del Ministero dell’ambiente. Inoltre la piattaforma viene usata per gestire dati e procedure istruttorie delle richieste presentate dalle Regioni per nuovi finanziamenti, col fine ultimo di efficientare l’azione dello Stato sul dissesto idrogeologico, favorendo un maggior coordinamento.
Secondo l’Ispra, a fronte di una richiesta di oltre 26 miliardi di euro per la messa in sicurezza del territorio, la cifra stanziata negli ultimi venti anni dal Ministero dell’ambiente si aggira intorno ai 7 miliardi di euro, per un totale di circa 6mila progetti finanziati. Soldi che sono stati indirizzati soprattutto alle categorie in cui rientrano le alluvioni, il 48% del totale, e le frane, con il 35%.
È la Sicilia la regione italiana ad aver ricevuto l’importo maggiore con 789 milioni di euro finanziati per 542 interventi. Seguono la Toscana, 602 milioni di euro per 602 interventi, la Lombardia 598 milioni di euro per 544 interventi e la Calabria, 453 milioni di euro per 528 interventi.
Per quanto riguarda, invece, le richieste di finanziamento, sono oltre 7.800 le proposte progettuali presenti nella piattaforma Rendis che, appunto, per essere realizzate necessitano di un importo complessivo che supera i 26 miliardi di euro.
Al momento è la Campania la regione con il più alto numero di richieste attive, per un fabbisogno di 5,6 miliardi di euro da utilizzare per la realizzazione di 1.192 progetti, al secondo posto la Calabria (872 progetti per 1,7 miliardi), e poi Abruzzo (764 per 1,6 miliardi) e Sicilia (748 per2,2 miliardi).
Il rapporto Rendis, è l’unico strumento di monitoraggio della realtà italiana per gli aspetti di rilevamento tecnico e degli interventi. Per il futuro l’obiettivo dell’Ispra è quello di ampliare la conoscenza sull’argomento e, al contempo, contribuire a orientare in modo efficace ed efficiente le risorse dello Stato per il contrasto al dissesto idrogeologico.