Sulla riforma del fisco il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini è stato sentito con l’audizione dell’11 gennaio 2021 di fronte alle Commissioni Finanze di Camera e Senato.
La revisione del sistema di tassazione sul reddito delle persone fisiche, in ogni caso, non può prescindere da trasparenza e semplicità sono “due elementi fondamentali per l’accettazione dell’imposta”. Dal punto di vista dell’Agenzia delle Entrate, il risultato verso cui tendere non è una perfezione teorica, dal momento che, soprattutto se si considera l’ampiezza della platea, rischia di trasformarsi comunque in una imperfezione pratica. Ma più che altro è una “stabilità nel tempo” delle novità che si introdurranno: “per evitare che cittadini, amministrazioni e addetti ai lavori debbano adeguarsi a norme stravolte continuamente”, si legge nel testo dell’intervento del Direttore che pubblichiamo.
Quando si tratta di Irpef e si mette in cantiere una riforma che riguarda l’imposta sul reddito delle persone fisiche si toccano gli interessi di 41 milioni di contribuenti con un reddito di 880 miliardi di euro e 194 miliardi di imposta versata, secondo dati diffusi dal direttore dell’Agenzia delle Entrate.
Ampia e diversificata è la platea e innumerevoli sono le criticità. Secondo Ruffini, tra queste ce ne sono alcune che richiedono un intervento prioritario: problemi di trasparenza di calcolo dell’aliquota media che possa conoscere il cittadino; i salti di aliquota che portano a percentuali elevate e disincentiva l’offerta di lavoro; un complesso sistema di detrazioni, deduzioni e regimi sostitutivi per un valore di 80 miliardi che hanno generato un “perverso meccanismo” di erosione della base imponibile. Centrale resta il tema della lotta all’evasione: la direzione intrapresa negli ultimi anni sembra aver dato qualche frutto, ma certamente va potenziata dal punto di vista del direttore dell’Agenzia delle Entrate.
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