COVID-19: GLI EUROPEI CHIEDONO CERTEZZE SU EFFICACIA E SICUREZZA DEL VACCINO. RICHIESTE PIÙ INFORMAZIONI

La Commissione europea ha pubblicato i risultati di una ricerca statistica condotta a dicembre su un campione di quasi 25mila persone sul vaccino anti Covid-19 nei 27 Stati membri dell’Unione europea. Il campione appartiene a una fascia d’età compresa tra i 16 e i 54 anni in dieci Paesi, mentre in 17 Paesi la fascia d’età di riferimento è 16-64 anni. Ciò che risulta dal dossier è che quasi tre europei su dieci vorrebbero vaccinarsi nel 2021 (il 29%), un quarto vorrebbe farlo il prima possibile (il 23%) e meno di un quinto è disposto a farlo più tardi (il 18%) o mai (il 17%).

La maggior parte degli intervistati vorrebbe vaccinarsi soltanto in caso di assenza di effetti collaterali comprovati (il 44%) e a patto che ci sia maggior chiarezza su come i vaccini vengono sviluppati, testati e autorizzati (il 36%). La maggioranza della popolazione europea (il 57%) – gli italiani sono il 60% – infatti, afferma di voler ottenere maggiori informazioni sulla sicurezza e sull’efficacia del vaccino da parte delle autorità di controllo e dall’Unione europea prima di sottoporsi alla vaccinazione.

In 24 Stati membri su 27, tra cui l’Italia, guidati da Bulgaria (il 76%), Lettonia e Ungheria (in entrambi il 72%), gli intervistati concordano sul fatto che le autorità pubbliche non siano sufficientemente trasparenti sui vaccini e in 19 Paesi credono che il vaccino sia stato approvato in tempi troppo brevi per essere sicuro. Nonostante questo, in 22 Stati, tra cui l’italia (il 60%), guidati da Danimarca (il 73%), Irlanda e Spagna (in entrambi il 71%), gli intervistati credono che il vaccino sia l’unico modo per porre fine alla pandemia. Inoltre, il 76% della popolazione europea ritiene che sia giusto vaccinare prima alcune categorie specifiche e concorda sull’efficacia dei vaccini contro le malattie gravi del passato.

Mentre in Europa del Nord la paura di ammalarsi di Covid-19 non è molto diffusa, le persone intervistate nell’Europa meridionale e in Irlanda, ma anche in Italia (il 67% della popolazione), Spagna, Portogallo, Grecia e Malta, hanno dichiarato di temere una possibile infezione. Quasi nove persone su dieci a Malta (l’87%) e più di tre quarti della popolazione in Irlanda, Cipro e Portogallo (il 77%) e Lussemburgo (il 76%), inoltre, concordano sul fatto che l’Unione europea svolge un ruolo chiave nel garantire l’accesso ai vaccini contro il Covid-19 nei loro Paesi, mentre in Europa centrale questa convinzione è meno diffusa: in Repubblica Ceca (il 49%), in Polonia (il 55%), in Ungheria (il 55%) e in Slovacchia (il 54%).

Per quanto riguarda le misure messe in campo dall’Unione europea per fronteggiare la pandemia, gli intervistati sono divisi tra il 45% di persone non soddisfatte e il 44% soddisfatte; anche in Italia la popolazione è divisa tra il 47% di soddisfatti, il 47% di insoddisfatti e il 6% di indecisi. La maggioranza dei cittadini europei (il 55%), tra cui gli italiani (il 54%), infine, per informarsi sul vaccino e sul Covid-19 si affida principalmente a professionisti sanitari, medici, infermieri e farmacisti e in secondo luogo alle autorità sanitarie nazionali (il 43%).

da asvis.it

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