Le reti e le alleanze del civismo attivo, del terzo settore e del sindacato hanno avanzato in questi mesi proposte, analisi e piattaforme programmatiche per tutelare i diritti delle bambine, dei bambini e degli adolescenti di fronte all’emergenza. Lo hanno fatto a partire dall’impegno concreto sul campo, consapevoli della necessità strategica di rispondere qui e ora a bisogni immediati ponendo, nel frattempo, le basi per cambiamenti di lungo periodo. Pur nelle differenze, le proposte convergono su cinque punti che intendiamo mettere al centro di una mobilitazione comune. Sono cinque condizioni per la ripartenza del Paese. Su queste s’intende interpellare e coinvolgere le istituzioni – nazionali, regionali e locali -, la cittadinanza, il mondo dell’informazione, della ricerca e della cultura, il mondo produttivo. Questo è l’obiettivo del convegno promosso per il prossimo 28 giugno: “Che cosa serve alla scuola: priorità imprescindibili”. «Perché l’educare riguarda tutta la società e la scuola italiana non può e non deve essere lasciata da sola ad affrontare una sfida educativa senza precedenti. Le bambine, i bambini e gli adolescenti sono infatti al centro di una doppia crisi, economica ed educativa. Una crisi che mette in luce ed acuisce insopportabili diseguaglianze nelle opportunità di crescita, di apprendimento e di sviluppo. L’educazione non può continuare ad essere un tema residuale nell’agenda della politica. È l’asse portante del cambiamento culturale, economico e civile oggi indispensabile per risollevare il Paese dall’emergenza. Peraltro in coerenza con l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile dell’Onu, sottoscritta da 193 Paesi inclusa l’Italia, che dedica uno dei suoi obiettivi a “Assicurare un’istruzione di qualità, equa ed inclusiva, e promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti”, in quanto serve una “educazione volta ad uno sviluppo e uno stile di vita sostenibile, ai diritti umani, alla parità di genere, alla promozione di una cultura pacifica e non violenta, alla cittadinanza globale e alla valorizzazione delle diversità culturali”».
Alleanza per l’Infanzia, di cui ALI fa parte, Appello della Società Civile per la ricostruzione di un welfare a misura di tutte le persone e dei territori, Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile – ASviS, Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza – CNCA ,Forum Disuguaglianze e Diversità – ForumDD, Forum Education #GiustaItalia, Patto per la Ripartenza, Gruppo CRC, Tavolo Saltamuri, Senza Zaino-Per una Scuola Comunità.