Il testo del disegno di legge delega per la revisione del Codice dei contratti, che pubblichiamo, è stato bollinato dalla Ragioneria generale dello Stato e adesso tocca al Parlamento avviare l’iter per l’approvazione.
Il disegno di legge delega per la riforma del Codice dei contratti è stato previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) nel paragrafo “Semplificazione in materia di contratti pubblici”, attiene alla fase di affidamento dei lavori e a quelle di pianificazione, programmazione e progettazione.
Il disegno di legge delega deve rispettare quanto previsto nel PNRR e dovrebbe contenere i principi e criteri direttivi nello stesso individuati tra i quali:
- riduzione e razionalizzazione delle norme in materia di appalti pubblici e concessioni;
- recepimento delle direttive europee, integrate in particolare là dove non immediatamente esecutive;
- previsione della disciplina applicabile ai contratti pubblici di lavori, servizi e forniture di importo inferiore alle soglie di rilevanza comunitaria, nel rispetto dei principi di concorrenzialità e trasparenza;
- piena apertura e contendibilità dei mercati;
- previsione di specifiche tecniche relative alle gare da espletare, soprattutto in relazione a beni e strumenti informatici e componenti tecnologici, che garantiscano parità di accesso agli operatori e non costituiscano ostacolo alla piena attuazione del principio di concorrenza;
- riduzione degli oneri documentali ed economici a carico dei soggetti partecipanti alle procedure di evidenza pubblica;
- individuazione espressa dei casi nei quali è possibile ricorrere alla procedura negoziata senza precedente pubblicazione di un bando di gara;
- precisazione delle cause che giustificano la stipulazione di contratti segretati o che esigono particolari misure di sicurezza e specificazione delle relative modalità attuative;
- individuazione dei contratti esclusi dall’ambito di applicazione dei decreti legislativi e di discipline specifiche per particolari tipologie di contratti pubblici in ragione della peculiarità del loro contenuto;
- previsione di misure volte a garantire la sostenibilità energetica e ambientale e la tutela della salute e del lavoro nell’affidamento dei contratti;
- regolazione espressa dei casi in cui le stazioni appaltanti possono ricorrere, ai fini dell’aggiudicazione, al solo criterio del prezzo o del costo, inteso come criterio del prezzo più basso o del massimo ribasso d’asta;
- realizzazione di una e-platform ai fini della valutazione della procurement capacity;
- revisione della disciplina dell’appalto integrato, con riduzione dei divieti;
- revisione della disciplina del subappalto;
- tendenziale divieto di clausole di proroga e di rinnovo automatico nei contratti di concessione;
- rafforzamento delle strutture pubbliche per il controllo sulle opere stradali e ferroviarie, fermi restando gli obblighi di controllo tramite strutture indipendenti e quello di manutenzione a carico del concessionario, con le relative conseguenti sanzioni in caso di inadempimento;
- rafforzamento degli strumenti di risoluzione delle controversie alternativi alle azioni dinanzi al giudice.