Pubblichiamo il Protocollo d’Intesa stilato dal Presidente Anac Giuseppe Busia e dal Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. L’obiettivo è quello di sostenere l’azione degli Enti locali e delle scuole, rendendo più rapido il processo di attuazione del Piano di Ripresa e Resilienza.
“Il Pnrr è un’azione collettiva – ha dichiarato il Ministro Bianchi -. Il Ministero dell’Istruzione si è attivato fin da subito a sostegno degli Enti locali, soggetti attuatori delle misure che riguardano la scuola. Con l’accordo firmato oggi, lavoriamo per essere vicini agli Enti locali e alle scuole, per svolgere un’azione di supporto nella partecipazione ai bandi, accelerando la realizzazione del Piano”.
“Vogliamo essere certi che ogni risorsa giunga a destinazione, diventi un tassello della nuova scuola che stiamo costruendo. Proseguiamo, in questo modo, nell’attuazione del Pnrr, dopo il via libera dello scorso novembre ai bandi che mettono subito a disposizione un terzo dei fondi complessivi previsti per il sistema di Istruzione che ammontano, in totale, a 17,59 miliardi”.
“Anac vuole essere a fianco dei Comuni, delle stazioni appaltanti, dei territori nell’accesso ai fondi del Pnrr, in particolare per la costruzione delle scuole, luogo privilegiato di integrazione sociale e coesione territoriale, oltre che di cultura e formazione della persona. Per questo abbiamo firmato il Protocollo d’intesa con il Ministero dell’Istruzione”, ha commentato il Presidente Busia.
“Sarebbe criminale non accedere ai fondi del Pnrr per le scuole, soltanto perché non si hanno le competenze tecniche per avvalersi dei bandi, o per cogliere le occasioni contenute nel Pnrr”, ha aggiunto il Presidente Anac. “Per tale ragione noi abbiamo predisposto dei bandi-tipo al fine di partecipare alle gare, e assicuriamo la vigilanza collaborativa agli enti che ce lo richiedono per poter realizzare al meglio le procedura di gara, e le opere che ne conseguono”.
“Innanzitutto gli enti locali vanno affiancati nella progettazione su scala territoriale degli investimenti”, ha aggiunto Busia. “Ma soprattutto vanno sostenuti perché non ci sia alcuno sperpero di denaro pubblico, né malaffare, né corruzione nelle gare e negli appalti. Se la corruzione è odiosa sempre, tanto più lo è nel caso di appalti per la realizzazione di scuole, o per la dotazione agli istituti di strumenti e strutture necessari per meglio svolgere il compito, vera e propria missione, dell’educazione. Cioè della costruzione del domani dell’Italia”.
da anticorruzione.it