PNRR, Piattaforma Digitale Nazionale Dati: prorogata al 19 maggio la scadenza della Misura 1.3.1 per le amministrazioni comunali. Cinque casi d’uso come esempio per i Comuni

L’adesione alla Piattaforma Digitale Nazionale Dati, obbligatoria entro il 30 settembre 2023,  è uno dei pilastri dell’interoperabilità tra banche dati e lo strumento che la strategia di digitalizzazione della PA ha previsto per valorizzare il capitale informativo pubblico, riducendo la richiesta di dati al cittadino e, allo stesso tempo, creando nuove opportunità di sviluppo per le imprese.
In quest’ottica, la Misura 1.3.1 del PNRR vuole sostenere con un contributo i Comuni quale parte integrante del disegno complessivo, nel loro ruolo di erogatori essi stessi di informazioni necessarie a garantire l’attuazione del principio “once only” e non solo come fruitori del patrimonio informativo che sarà reso disponibile dalle piattaforme nazionali.

Le amministrazioni comunali hanno tempo fino al 19 maggio 2023 per candidarsi all’Avviso della Misura 1.3.1 “Piattaforma Digitale Nazionale Dati” e richiedere, in base alla popolazione del Comune, un contributo per pubblicare sulla PDND un numero minimo predefinito di API, rispettando le modalità tecniche previste dalla documentazione. L’Avviso ha una dotazione complessiva pari a 110 milioni di euro. Le risorse a disposizione degli enti, suddivisi in sette fasce, vanno dagli oltre 10 mila euro per la pubblicazione di una API nel caso di Comuni sotto i 2.500 abitanti, fino ai 474 mila euro per sei API nel caso delle amministrazioni più grandi. Per richiedere i fondi è sufficiente accedere alla propria area riservata su PA digitale 2026 e seguire il percorso guidato che permette di configurare la propria candidatura.

La pubblicazione di API uniformi massimizza l’interoperabilità e permette di aggregare le richieste ai fornitori, aumentando l’efficacia dell’investimento. È anche l’occasione per digitalizzare i processi in più enti possibili, compresi i piccoli e piccolissimi. Dopo un attento confronto con l’ANCI, sono stati raccolti alcuni suggerimenti su cinque casi d’uso che possono essere pubblicati.

 

da innovazione.gov.it

Piattaforma digitale misura 131 pdnd avvisi comuni regioni casi d’uso

Precedente

Stato-Regioni, contenzioso record all’esame della Consulta. I rischi di un ulteriore aggravamento con l’autonomia differenziata

Successivo

Green communities: 130 milioni di euro da investire