“Rafforzare Il ruolo delle Regioni per imprimere un nuovo impulso operativo al piano nazionale di diffusione Banda ultra larga (Bul), che sta registrando ritardi significativi nella fase di copertura delle cosiddette aree bianche: un intervento che doveva essere ultimato entro il 2020 e che invece non si concluderà prima del 2023”.
Lo ha detto l’assessore ai Sistemi informativi del Friuli Venezia Giulia, Sebastiano Callari, che oggi a Roma ha preso parte, nel ruolo di coordinatore della Commissione speciale Agenda digitale della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, alla seconda riunione del Comitato per l’attuazione della Banda ultra larga (Cobul), presieduto dal ministro per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione, Paola Pisano, e alla presenza dei ministri per gli Affari regionali, Francesco Boccia, e per il Sud, Giuseppe Provenzano. Ne ha dato conto la stessa regione FVG in una nota.
“Una soluzione per risolvere le criticità registrate – ha proposto Callari -, potrebbe consistere nel ricorso al commissariamento, affidando un incarico urgente ai presidenti delle Regioni interessate per accelerare i processi e le procedure connesse alla fase progettuale e gli ostacoli legati alle procedure di rilascio delle autorizzazioni”.
Un ruolo più incisivo delle amministrazioni regionali è stato suggerito dall’assessore Callari anche per definire i criteri di ripartizione dei voucher, misure studiate per incentivare la domanda di rete che il ministero per lo Sviluppo economico intende destinare in via prioritaria a quattro soggetti: scuole, centri per l’impiego, imprese con meno di 250 dipendenti e famiglie.
“Solo chi amministra il territorio – ha spiegato l’assessore – è in grado di valutare l’efficacia di una misura di sostegno perché parte da una reale rilevazione dei bisogni, evitando la distribuzione di incentivi a pioggia che non sempre intercettano le necessità di una comunità”.
Per ciò che concerne l’avvio della seconda fase del piano, che riguarda la copertura delle aree denominate grigie, sono allo studio dei componenti del Cobul le priorità di intervento cercando di evitare le metodologie che hanno rallentato i processi nelle aree bianche. Il tema sarà affrontato durante la prossima riunione del Comitato, prevista per la metà di febbraio.