Passo dopo passo si va delineando l’impianto che dovrebbe condurre alla riapertura graduale dell’Italia dopo il 3 maggio, scadenza per il lockdown prevista dall’ultimo decreto del Presidente del Consiglio, quello del 10 aprile.
Nella riunione della cabina di regia Governo Enti Locali svoltasi ieri ed avente ad oggetto il tema della ripartenza delle attività e il confronto sulle linee guida nazionali che devono guidare la ripresa delle attività lavorative in condizioni di massima sicurezza sono state avanzate delle proposte da parte dell’ANCI e dell’UPI. Il Presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha indirizzato al governo una richiesta chiara da parte dei Sindaci: “chiediamo di chiarire quali sono le attività che riaprono dal 4 maggio e chiediamo al governo di entrare con i sindaci nelle case chi andrà a alvorare” Il presidente di UPI Michele de Pascale ha dichiarato “Bene le proposte del Governo in merito a un serio e progressivo piano di riaperture dal 4 Maggio, che alzando il livello delle misure di sicurezza, riparta da manifattura ed edilizia. In questo senso credo però che sia opportuno iniziare a valutare, già dalla prossima settimana, l’apertura di quelle imprese o di quei cantieri che hanno già predisposto quanto richiesto e fatto accordi sulla sicurezza nelle sedi opportune”
Le richieste dell’ANCI
Sono quattro le richieste avanzate dal Presidente dell’Anci Antonio Decaro
La prima riguarda le mascherine, di cui i lavoratori avranno bisogno e “su cui non ci possono essere speculazioni”. E per questo “è necessario fissare un prezzo calmierato: la mascherina deve essere alla portata di tutti e deve essere gratuita per le persone più fragili”.
Secondo punto: “i lavoratori avranno bisogno di usare il trasporto pubblico: la soluzione per garantire il distanziamento sociale è fissare una capienza massima e farla rispettare”.
Un’altra richiesta riguarda sempre i lavoratori, “che avranno bisogno di mezzi alternativi, quindi sono necessari incentivi all’acquisto di bici e monopattini elettrici e il potenziamento dell’utilizzo condiviso di questi mezzi”.
Un’ultima richiesta riguarda i figli di chi tornerà al lavoro: “i genitori che lavorano avranno bisogno di lasciare i figli a qualcuno, per questo pensiamo che si debbano estendere il bonus baby sitter e autorizzare le attività del terzo settore ad accogliere i bambini pur nel rispetto del necessario distanziamento sociale”
Le richieste dell’UPI
“Atro tema fondamentale, che ho posto e che non penso possa essere eluso, è il tema delle scuole, partendo dai servizi 0-6. Non dobbiamo essere ipocriti, con la riapertura delle imprese e non delle scuole rischiamo di produrre il più grande arretramento, in termini di lavoro femminile, della storia della Repubblica. Vanno trovate le soluzioni per far ripartire, almeno in parte, i servizi educativi, nell’interesse degli studenti e dei loro genitori. In ultimo speriamo venga prestata massima attenzione alle nostre proposte sul rilancio degli investimenti, sia in termini di sburocratizzazione, sia spostando almeno due miliardi di investimenti, oggi completamente bloccati, dalle strutture dello stato, in primis ANAS, verso le scuole e le strade in gestione alle Province” .