CITTÀ E COMUNITÀ LOCALI: MIGLIORARE L’ANALISI E IL MONITORAGGIO DEGLI OBIETTIVI DELL’AGENDA 2030

La realizzazione degli Obiettivi e dei Target contenuti nell’Agenda 2030 passa necessariamente dallo sforzo di città e comunità locali nell’attuare le politiche di sviluppo sostenibile. Per riuscirci, tuttavia, amministratori e attori del territorio devono disporre di dati e indicatori in grado di monitorare e sostenere l’azione trasformativa nella maniera più inclusiva possibile. Ma si tratta di statistiche che non sempre sono a disposizione.
Il Manuale europeo per le revisioni locali volontarie degli SDG, un volume realizzato dal Joint research centre (Jrc) della Commissione europea in stretta collaborazione con il Programma delle Nazioni Unite, risponde a questa necessità. Il lavoro offre a responsabili politici, ricercatori e professionisti un quadro per la creazione di analisi per l’elaborazione di dati sull’avanzamento e sul contributo delle comunità locali al raggiungimento dei 17 goal di Agenda 2030.

Voluntary local review (Vlr)

Riuscire a misurare l’impatto delle politiche locali e valutare il contributo che le città e le regioni apportano al raggiungimento degli SDG è spesso complicato. Per questo la Vlr rappresenta uno strumento fondamentale per monitorare i progressi e sostenere l’azione trasformativa e inclusiva degli attori locali. Inoltre, spiega il report, questo tipo di analisi è in grado di individuare le priorità delle azioni, e quindi di rendere più efficaci gli interventi, ed è utile per far crescere la consapevolezza sulla sostenibilità nell’amministrazione e nella comunità locale. “La necessità di sviluppare capacità statistiche e meccanismi che rafforzino gli sforzi di raccolta di dati disaggregati a livello locale è stata identificata come una delle questioni principali”, spiegano gli autori della ricerca.  Per questa ragione, il lavoro supporta le città europee nella preparazione di statistiche specifiche con l’obbiettivo di rendere possibile il confronto tra diversi Paesi, misurandone l’efficacia sul territorio. A tal fine, il Manuale presenta indicatori ufficiali armonizzati, nonché dati raccolti localmente e sperimentali, che possono servire, da esempio per le città che desiderano abbracciare lo sforzo di autovalutazione. “Sono fermamente convinta che l’intelligenza collettiva delle città, dei centri di ricerca, del mondo accademico, delle istituzioni internazionali, delle reti cittadine e della società civile, sia un potente fattore abilitante per aumentare il nostro sforzo comune per raggiungere gli SDG e per non lasciare effettivamente nessuno e nessun posto dietro”, ha scritto Charlina Vitcheva, direttrice generale del Jrc.

Città e sviluppo sostenibile

Sempre più spesso, spiega il Report, le comunità locali sono chiamate ad agire sul proprio territorio per avviare le necessarie azioni di trasformazione, diventando così partner essenziali per raggiungere efficacemente gli obiettivi globali e incorporando la responsabilità locale nelle sfide e nelle soluzioni del futuro socio-economico. Un fattore registrato anche dall’Agenda 2030: partendo dal Goal 11, relativo a città e comunità sostenibili, è stato calcolato che questo indicatore sia collegato direttamente a target e statistiche di almeno altri undici Goal. Non basta: circa un terzo dei 232 indicatori può essere misurato a livello locale. Per questi motivi, migliorare e sviluppare una rete di monitoraggio anche a livello locale serve a conoscere meglio il progresso verso la realizzazione dei 17 obiettivi. La localizzazione degli SDG e la creazione di Vlr è ancora più importante in Europa, dove le città sono i luoghi in cui vive la maggior parte dei cittadini, dove viene generata la quota maggiore del Pil, dove viene attuata gran parte delle politiche e della legislazione dell’Ue e dove viene spesa una quota significativa dei fondi dell’Unione. In questo quadro però, notano gli autori, la Commissione europea non si è fatta trovare impreparata, e ha dato grande rilevanza ai temi dell’Agenda 2030 e in particolare al ruolo delle città: “Vi è un crescente riconoscimento del fatto che gli sforzi internazionali e nazionali verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile devono integrare in modo cruciale il contributo di una serie di attori: privati, società civile, università, nonché città e regioni”, hanno scritto i ricercatori.

Le proposte

Il Manuale, oltre a raccogliere alcune dati, fornisce esempi di indicatori ufficiali e sperimentali utili per impostare un sistema di monitoraggio locale efficace sugli SDG e specificamente mirato alle città europee. Per ogni obiettivo, il manuale evidenzia esempi di indicatori armonizzati e raccolti a livello locale in modo che gli attori locali possano confrontarsi con altre città e monitorare le proprie esigenze e sfide specifiche.
In alcuni casi, il Manuale suggerisce di misurare fenomeni vecchi con un’ottica nuova. Per esempio, una delle manifestazioni più estreme dell’emarginazione, e che è in rapido aumento in Europa, è data dai senzatetto. Il fenomeno nasce da una complessa interazione tra individuo, società e fattori sistemici, che variano nel tempo e nei luoghi. Per queste ragioni, il Manuale propone di misurarne l’entità attraverso un indicatore che, insieme al numero dei senzatetto, ne analizza, allo stesso tempo, le ragioni e le caratteristiche comuni.
In alti casi, invece, il Manuale definisce un approccio che affina indicatori già in uso. Questo è il caso, per esempio, del tasso di riciclaggio. Il dato viene già raccolto nella maggior parte dei Paesi dell’Ue. Tuttavia, raramente permetteva di risalire al tipo di rifiuto e al luogo dove è stato prodotto. L’indicatore proposto mira proprio a colmare queste lacune.
Secondo il Manuale, inoltre, l‘area di un efficiente monitoraggio può essere molto più ampia di quanto non si pensi comunemente e avere effetti anche in settori apparentemente lontani dalle vite delle comunità locali e in particolare dalle città. Tra gli altri, il report propone anche un indicatore per misurare la percentuale di territorio coperto da alberi. Il dato viene poi integrato con altre informazioni che riguardano la densità della copertura arborea, il tipo di foglia dominante, e così via.

da asvis.it, di William Valentini

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