I dati diffusi da INPS relativi al Reddito di Cittadinanza ci confermano che circa 400 mila nuclei beneficiari della misura di contrasto alla povertà hanno perso la mensilità di ottobre, pur avendo i requisiti per avere il rinnovo. La previsione normativa del RdC dispone infatti la durata di erogazione nei limiti dei 18 mesi, a prescindere dalla sussistenza della condizione di bisogno, con la possibilità di chiedere il rinnovo del beneficio ma con la certezza di perdere un mese di erogazione.
Non è il momento storico di togliere un sostegno economico a chi permane in una condizione di bisogno!
Nei prossimi mesi saranno altre centinaia di migliaia le famiglie che si vedranno interrompere il Reddito di Cittadinanza pur restando nei parametri economici per riceverlo, così come è e sarà drammaticamente crescente il numero di persone che vedrà la propria condizione di vita peggiorare per le conseguenze economiche e sociali della crisi. A queste migliaia di persone il Governo deve garantire un sostegno adeguato, a partire da chi è o rischia di cadere in condizione di povertà.
Chiediamo, dunque, al Governo, nella predisposizione della Legge di Bilancio, di accogliere le nostre proposte per migliorare e rafforzare il Reddito di Cittadinanza e la sua capacità di contrastare la povertà, sostenendo e prendendo in carico le persone in difficoltà:
− Sostenere le famiglie numerose e con minori, sostituendo l’attuale scala di equivalenza con quella ISEE.
− Non discriminare i cittadini stranieri, riducendo a 2 gli anni di residenza ed eliminando l’obbligo di presentazione di certificazione aggiuntiva.
− Sostenere chi è caduto recentemente in condizioni di povertà, innalzando temporaneamente la soglia ISEE di accesso alla misura a 15.000 euro e modificando i requisiti patrimoniali, facendo confluire sul Rdc chi ha fino ad ora beneficiato del REM.
− Eliminare la sospensione di un mese del Rdc per i nuclei che hanno diritto al rinnovo.
− Agevolare l’utilizzo dell’ISEE corrente anche in presenza di una recente perdita di patrimonio.
Rafforzare i servizi sociali dei comuni, incrementando il Fondo Povertà e assumendo il personale ad essi dedicati.
− Assicurare a tutti i nuclei beneficiari del RdC la valutazione multidimensionale dei bisogni e un’adeguata presa in carico.
L’Alleanza contro la Povertà in Italia (www.alleanzacontrolapoverta.it) – nata alla fine del 2013, raggruppa un ampio numero di soggetti sociali che hanno deciso di contribuire in maniera collettiva alla costruzione di adeguate politiche pubbliche contro la povertà assoluta nel nostro Paese.
L’Alleanza è composta da 36 realtà – associazioni, rappresentanze dei Comuni e delle Regioni, enti di rappresentanza del terzo settore, e sindacati – che portano in dote sensibilità ed esperienze legate ai soggetti che svolgono su tutto il territorio nazionale attività a favore di chi vive condizioni d’indigenza.
Sono soggetti fondatori: Acli, ActionAid, Anci, Azione Cattolica Italiana, Caritas Italiana, Cgil, Cisl, Uil, Cnca, Comunità di Sant’Egidio, Confcooperative, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Federazione Nazionale Società di San Vincenzo De Paoli Consiglio Nazionale Italiano – Onlus, Fio.PSD, Forum Nazionale del Terzo Settore, Jesuit Social Network, ALI – Autonomie Locali Italiane, Save the Children, Umanità Nuova-Movimento dei Focolari.
Sono soggetti aderenti: Adiconsum, Arci, Associazione Generale Cooperative Italiane, Associazione Professione in Famiglia, ATD Quarto Mondo, CSVnet – Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato, Comunità Papa Giovanni XXIII, Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia, Croce Rossa Italiana, Federazione SCS, Focsiv, Fondazione L’Albero della Vita onlus, Fondazione ÉBBENE, Gvvaic Italia, Legacoopsociali, Piccola Opera della Divina Provvidenza del Don Orione, U.N.I.T.A.L.S.I. – Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali.