È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto che ripartisce tra i Comuni delle aree interne e montane 210 milioni di euro in tre anni per il sostegno alle attività produttive economiche, artigianali e commerciali dei territori.
Beneficiari sono 3.101 Comuni e coinvolgono 4.171.667 abitanti. Le risorse totali sono spalmate su tre annualità, ma quelle relative al 2020 dovranno essere spese entro il prossimo 31 dicembre.
Beneficiari
Per la definizione della platea dei Comuni beneficiari è stato utilizzato il criterio della perifericità e della minore dimensione demografica articolato in due fasce: fino a 3mila abitanti e fino a 5mila abitanti. La classificazione risale al 2014 ed è stata promossa all’interno della Strategia nazionale per le Aree interne.
I criteri servono per determinare il grado di perifericità di un Comune, che è conseguenza della presenza o meno sul territorio dei servizi essenziali e della rapidità di accesso tramite il sistema viario locale.
Le azioni di sostegno
Le azioni di sostegno economico possono ricomprendere: erogazione di contributi a fondo perduto per spese di gestione; iniziative che agevolino la ristrutturazione, l’ammodernamento, l’ampliamento per innovazione di prodotto e di processo di attività artigianali e commerciali, incluse le innovazioni tecnologiche indotte dalla digitalizzazione dei processi di marketing on line e di vendita a distanza, attraverso l’attribuzione alle imprese di contributi in conto capitale ovvero l’erogazione di contributi a fondo perduto per l’acquisto di macchinari, impianti, arredi e attrezzature varie, per investimenti immateriali, per opere murarie e impiantistiche necessarie per l’installazione e il collegamento dei macchinari e dei nuovi impianti produttivi acquisiti.
Le aziende da sostenere
I Comuni possono utilizzare il contributo assegnato per la realizzazione di azioni di sostegno economico in favore di piccole e micro imprese, anche al fine di contenere l’impatto dell’epidemia da Covid-19, che: svolgano attività economiche attraverso un’unità operativa ubicata nei territori dei Comuni, ovvero intraprendano nuove attività economiche nei suddetti territori comunali; sono regolarmente costituite e iscritte al registro delle imprese; non sono in stato di liquidazione o di fallimento e non sono soggette a procedure di fallimento o di concordato preventivo.
La riscoperta del valore dello spazio durante la pandemia da Covid-19 può diventare un’opportunità per le aree interne e per i piccoli centri per riequilibrare il modello di sviluppo territoriale. Il provvedimento si inserisce in questa prospettiva e va incontro alle esigenze dei territori più svantaggiati, consentendo di investire in servizi e creare nuove opportunità di lavoro arginando anche lo spopolamento.