PAGOPA OBBLIGATORIO MA NON ESCLUSIVO: IL CHIARIMENTO DEL MINISTRO PER L’INNOVAZIONE E L’ACCESSO DEI COMUNI AL FONDO INNOVAZIONE

“Deve essere dato atto e ribadito che ad oggi i pagamenti alle pubbliche amministrazioni possono essere effettuati anche mediante strumenti diversi da quelli messi a disposizione tramite la piattaforma, sino alla loro integrazione in quest’ultima”.

E ancora, nello specifico degli enti locali: “Deve essere dato atto che i comuni, allo stato attuale, possono utilizzare per la riscossione delle proprie entrate, anche in modo alternativo secondo le scelte operate per le più opportune ragioni, tutti i sistemi di incasso previsti dall’articolo 2- bis del decreto-legge 22 ottobre 2016, n. 193”.

Questo il chiarimento del Ministro per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, Paola Pisano, di cui pubblichiamo il testo integrale, sulle questioni sollevate dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato e riproposte dall’ANCI con nota del Presidente Decaro del 13 novembre 2020 (già pubblicata).

L’Antitrust, infatti, con la segnalazione n. S4007 del 5 novembre 2020, aveva evidenziato come il susseguirsi di modifiche e deroghe normative concernenti la piattaforma pagoPA, avesse generato incertezza e condotto alcune Amministrazioni Pubbliche ad un utilizzo esclusivo di tale sistema, escludendo altre modalità ammesse per i versamenti, tra cui la domiciliazione bancaria per il pagamento della TARI. Escludere una modalità di pagamento senza che essa sia stata al contempo integrata nel sistema pagoPA vuol dire, secondo l’Autorità, “impedirne l’uso tout court”.

E d’altra parte l’ANCI, nel condividere la ricostruzione proposta dall’Autorità, aveva ricordato che l’articolo 2-bis del d.l. n. 193/2016 consente una pluralità di opzioni per l’incasso delle entrate locali: il versamento sul conto corrente di tesoreria ovvero sui conti correnti postali intestati all’ente, il sistema F24 (solo per le entrate tributarie) e gli strumenti di pagamento elettronici resi disponibili dagli enti impositori, oltre, appunto, a pagoPA.

Infine, in relazione alla richiesta del Presidente Decaro, “di assicurare un percorso di sostenibilità nell’adesione di tutti gli enti locali, ivi compresi i comuni di piccole dimensioni che stanno incontrando difficoltà nell’integrare i propri sistemi con la piattaforma nazionale”, segnaliamo che dei 50 milioni complessivi assegnati al Fondo per l’innovazione, istituito con il decreto rilancio e assegnato al Ministero per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, 43 milioni sono stati destinati ai Comuni, per sostenere la trasformazione digitale. Dal 15 dicembre al 15 gennaio i Comuni possono presentare la domanda rispondendo all’Avviso Pubblico on-line sul sito della PagoPA SpA ed avere accesso al finanziamento.

da fondazioneifel.it

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