Infratel: “Banda ultralarga, nelle aree bianche si va avanti al ralenti”. Chiesta la predisposizione di un piano operativo per il conseguimento dei target

Va avanti l’infrastrutturazione ultrabroadband nelle aree bianche nell’ambito del Piano Bul. Ma bisognerà accelerare al fine di arrivare agli obiettivi attesi e recuperare i ritardi. Tant’è che Infratel – la in house del Mise guidata da Marco Bellezza, a cui fa capo il Piano Bul – ha chiesto a Open Fiber di” predisporre un piano operativo volto a consentire il conseguimento dei target attesi per il 2021”.

Sono i dati a fotografare lo stato dell’arte, quelli messi nero su bianco nella Relazione Infratel a marzo 2021, ossia relativi al primo trimestre dell’anno, che pubblichiamo.

Dall’avvio operativo del Piano Bul – si legge nella relazione – sono in totale 2.002 i comuni in commercializzazione (271 in più rispetto a dicembre 2020), 904 i comuni collaudati positivamente (227 in più rispetto a dicembre 2020), 4.252 i cantieri aperti (537 in più rispetto a dicembre 2020). E a marzo 2021 l’importo cumulato dei lavori ordinati al Concessionario (Open Fiber, ndr) da inizio Piano è pari a 1.455.502.329,83 di euro di cui 24.632.868,49 euro le risorse impegnate nel mese di marzo.

In dettaglio, nel corso del primo trimestre 2021 sono stati consegnati da Open Fiber 248 progetti esecutivi Ftth a fronte di una previsione sul primo semestre di almeno 845 progetti e dunque la percentuale si attesta al 29%. Nello stesso periodo Infratel ha verificato 290 progetti, approvandone 200 e rifiutandone 90.

I comuni completati con Cuir (Comunicazione Ultimazione Impianto di Rete) sono stati 270 rispetto ai 763 comuni da completare nel primo semestre, pari al 35%. Gli “as built” consegnati da Open Fiber sono stati 200 a fronte dei 575 attesi per il semestre, pari al 34,7%.

Nello stesso periodo Infratel ha collaudato positivamente 227 comuni Ftth e altri 97 con prescrizioni. Sono stati inoltre collaudati positivamente 88 siti Fwa ed altri 35 con prescrizioni, fa sapere la società del Mise.

La produzione media mensile, nel primo trimestre 2021, è pari a 19 milioni di euro a fronte di una media mensile attesa di almeno 35 milioni di euro.

Bassanini. “Completeremo il piano entro il 2023”

A seguito della presentazione dei dati e in occasione di un convegno organizzato da Fratelli d’Italia, il presidente di Open Fiber Franco Bassanini ha fatto anche il punto sull’andamento dei cantieri della società. “Stiamo procedendo nel nostro lavoro con tempi sufficientemente rapidi nelle aree nere, più ritardati nelle bianche ma comunque completeremo la copertura delle aree bianche entro il 2023“.

“Nel corso di quattro anni Open Fiber nelle aree nere ha realizzato connessioni fino alle case per 7 milioni di abitazioni, il nostro targer era 9,5 quindi siamo a oltre due terzi del percorso sulle quali attualmente sono connessi, attraverso gli operatori e service provider delle tlc, circa 1,2 milioni di utenti finali collegati alla fibra fino alle case che secondo ultimi dati Agcom di settembre 2020 sono poco più di 1,5 mln il 70% sono collegati su infrastruttura di Open Fiber quindi un risultato significativo per una start up nata 4 anni e 3 mesi fa”, ha aggiunto Bassanini. “Nelle aree bianche Open Fiber ha vinto tutti i bandi pubblici per la costruzione della rete di propriet publica nelle aree a fallimento di mercato e qui la velocità di realizzazione della rete è risultata molto meno rapida che non nelle aree nere anche perché i problemi di permissistica e regolatori si sono rivelati particolarmente pesanti e hanno ritardato il processo. Nelle aree bianche ad oggi sono coperte fino al Roe, situato mediamente a 17 metri dalle case, circa 2,5 milioni di unità immobiliari e con copertura tecnologia Fwa 1,8 mln di unità immobiliari”. dacorrierecomunicazione.it

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