Con 515 voti a favore e 90 contrari il Parlamento europeo ha votato il 9 giugno le conclusioni della Strategia Ue sulla biodiversità per il 2030. La versione definitiva del documento strategico preparato dalla Commissione, e che era già stato reso pubblico dal maggio del 2020, è stata integrata con una serie di importanti considerazioni e raccomandazioni.
Tra le decisioni più attese quella di confermare l’obiettivo di proteggere almeno il 30% delle terre e dei mari europei entro il 2030. Inoltre, per un terzo di questo 30% – in cui ricadono tutte le foreste primarie quelle di vecchia crescita – le norme di tutela devono essere particolarmente stringenti.
Al fine di evitare il fallimento registrato dalla Strategia Ue sulla biodiversità per il 2020, in questa nuova versione è stata definita la necessità di introdurre obiettivi vincolanti per legge e per ciascun paese membro. In pratica, spetterà adesso alla Commissione proporre agli Stati membri delle policy concrete.
Tra le altre misure, sono previste la riduzione dell’uso dei pesticidi del 50% entro il 2030 e l’adozione di una moratoria sul deep sea mining, vale a dire l’attività mineraria in acque profonde (ossia il processo di estrazione dei minerali che avviene su un fondale oceanico) i cui impatti sull’ecosistema non sono ancora stati quantificati.
Fonte: www.europarl.europa.eu