Con il Decreto Legge Sostegni bis, D.L. 73/2021, il governo ha deciso di stanziare nuovi aiuti in favore delle società sia professionistiche che dilettantistiche, del mondo dello sport.
La novità che subito balza agli occhi, è sicuramente la predisposizione di fondi per coprire le spese poste in essere per adeguarsi ai protocolli sanitari e, in particolar modo, all’obbligo di tenere monitorati quotidianamente gli atleti con tamponi molecolari.
Lo Stato ha deciso quindi, come si leggeva già nella bozza che circolava all’inizio di maggio di approntare un contributo a fondo perduto a ristoro delle spese sanitarie per l’effettuazione di test di diagnosi dell’infezione da Covid-19, in favore delle società sportive professionistiche e società ed associazioni sportive dilettantistiche.
L’importo previsto era di 60 milioni di Euro, ridimensionato poi a 56, che è stato prevalentemente destinato al mondo del calcio che vede Serie A, B e C come destinatarie principali, oltre le categorie dilettantistiche di Serie D ed Eccellenza.
Nel complesso il mondo del pallone è destinatario di più di un terzo dell’importo totale, la parte restante è invece dedicata agli altri sport a livello Professionistico e non.
Nella bozza al decreto era presente una tabella che rappresentava la ripartizione della somma così come segue:
Va precisato che, nel testo definitivo, sono state escluse le società che hanno fatturato oltre 100 milioni nell’anno 2020.
Con una lente sulla Serie A, questi soldi in arrivo dal Governo come rimborso delle spese sanitarie sostenute, potrebbero comunque non bastare.
Da quando è scoppiata la pandemia, i club infatti spesso hanno chiesto aiuto allo Stato, martoriati dalle mancate entrate dovute all’assenza del pubblico negli stadi, dal ridimensionamento delle dazioni degli sponsor, e soprattutto dai costi di un sistema che negli anni è andato degenerando, toccando cifre fuori da ogni logica.
All’interno del testo legislativo, è prevista per il 2021 una cifra omnicomprensiva di 50 milioni per rifinanziare il Fondo unico per il sostegno delle associazioni sportive dilettantistiche.
Questi soldi a fondo perduto, serviranno a ristorare associazioni e società rimaste chiuse a lungo a causa della situazione pandemica.
Sono infatti destinati sia a ciascuna delle ASD e delle SSD titolari di un canone di locazione in qualità di parti conduttrici di un contratto di locazione, e un diverso contributo a fondo perduto destinato alle ASD e alle SSD che non avevano a carico canoni di locazione ma sulle quali, tuttavia, pesavano le spese di mantenimento e di gestione delle strutture.
Proroga del credito di imposta per sponsorizzazioni
Viene poi prorogato a tutto il 2021, per un importo complessivo pari a 90 milioni di euro, il credito di imposta derivante dalle sponsorizzazioni.
Un tentativo questo di fornire finanziamenti ulteriori agli sponsee, dando anche un vantaggio economico allo sponsor, che sponsorizzando ASD, SSD, società professionistiche o leghe potranno ottenere un credito d’imposta del 50% delle spese sostenute durante l’anno 2021.
Concessione di mutui
Altra importantissima novità, non ricompresa però nel Sostegni bis, ma di più recente attuazione, è il sodalizio per la concessione di mutui alle società e associazioni di calcio dilettantistico, posto in essere da LND (lega nazionale dilettanti), Credito Sportivo e Fidicom.
Verranno infatti concessi mutui a condizioni particolarmente vantaggiose dall’Istituto di Credito Sportivo, attraverso la sinergia tra distinti strumenti di garanzia.
Sarà messo a disposizione un plafond da 4,5 milioni di euro per attività di ristrutturazione degli impianti, messe a norma, efficientamento energetico e abbattimento di barriere architettoniche.
L’istituto, banca sociale per lo sviluppo sostenibile dello sport e della cultura, darà la possibilità di sottoscrivere mutui ordinari garantiti dal Fondo di garanzia per l’80% e dalla garanzia Fidcom per il restante 20%.
L’intento è quello di far ripartire il sistema soprattutto dalle fondamenta, infatti il settore dilettantistico svolge una funzione sociale di importanza assoluta, permettendo ai giovani di dedicarsi ad un’attività sportiva e di maturare quelle attitudini, non solo fisiche ma anche umane, educative e di aggregazione, che solo lo sport, soprattutto in giovane età, è in grado di costruire ed esaltare.
La perdita di queste società sarebbe uno scotto troppo grande.
Gli aiuti ai collaboratori dello sport
C’è spazio anche per i collaboratori dello sport che, con le modifiche di maggio, come già fatto con il “primo” decreto sostegni del 22 marzo 2021, ormai Legge 69/2021, per i mesi di gennaio, febbraio e marzo, si son visti versare, con il Sostegni bis, due ulteriori mensilità in qualità di ristori per i mesi di aprile e maggio 2021.
Vengono stanziati ulteriori 220 milioni, e al contrario di quello che si era prospettato le somme non saranno intaccate in termini negativi.
Le cifre degli aiuti ai collaboratori, verranno ripartite sulla base di quanto essi hanno percepito nell’anno di imposta 2019, prevedendo:
- € 800,00 per chi ha percepito compensi inferiori a 4mila Euro l’anno;
- € 1.600,00 per chi ha percepito compensi tra i 4mila e i 10mila Euro l’anno;
- €400,00 per chi ha percepito compensi superiori ai 10mila Euro l’anno.
Ad occuparsi del controllo dei requisiti e dell’erogazione dei crediti sarà ancora la società Sport e Salute s.p.a., che sulla base di apposite intese, acquisirà dall’Agenzia delle Entrate i dati relativi ai beneficiari.
I ristori per i lavoratori di questo particolare settore non possono essere sicuramente considerati sufficienti, ma va detto che le prospettive dell’estate fanno ben sperare la categoria.
Le incongruenze INPS
Fondamentale che questi aiuti non inciampino in errori di sistema, venendo bloccati e non distribuiti.
Ci si riferisce alla situazione di stallo creata dalle cosi dette “incongruenze INPS”.
Queste hanno portato circa 11.500 collaboratori sportivi a vedersi respinta la domanda d’aiuto per contrasti normativi interni, impedendo a costoro di usufruire dalle prime trance del bonus.
Tra i vantaggi dei nuovi aiuti risulta sicuramente di interesse la possibilità di rinvio e rateizzazione degli stipendi.
Presidenti delle società sportive, in particolar modo nel mondo del calcio, hanno preso la palla al balzo, posticipando ai calciatori, in mensilità successive, gli importi dovuti.
Una deroga questa, che ha dato una grossa boccata d’ossigeno ai bilanci di diverse società che versano in situazioni di dissesto.
Sull’iniziativa è intervenuto il consiglio federale della Figc che ha accordato con delibera il rinvio del pagamento della rata di marzo degli stipendi di Serie A.
La scadenza di pagamento quindi slitta di un mese, da maggio a giugno.
Le società di A hanno chiesto ulteriori deroghe alla lega, in modo da poter far slittare anche le mensilità di aprile (da giugno a luglio), maggio (da giugno a dicembre) e giugno (da settembre a dicembre).
Per quanto riguarda invece le società degli altri campionati professionistici, i club di Serie B e C, in attesa degli emendamenti che ricomprenderanno la richiesta di cassa integrazione e altre misure di sostegno, arriva dall’applicazione del decreto Cura Italia un primo aiuto.
Il presidente Gravina ha sottoscritto un provvedimento d’urgenza, con il quale la Figc ha stabilito lo spostamento dal 16 aprile al 30 giugno della scadenza per il versamento di ritenute Irpef, contributi Inps e Fondo di fine carriera, relativi agli stipendi di gennaio e febbraio.
Si tratta di un ulteriore slittamento, dopo quello già approvato rispetto al termine originario del 16 marzo.
Fonte: commercialistatelematico.com