Big Data e Intelligenza Artificiale, chance per gli enti

Il quotidiano Italia Oggi ha pubblicato questa mattina un interessante articolo di approfondimento a firma di Maurizio Gazzarri, Responsabile area sostenibilità di ALI.

“Mobilità, protezione civile, salvaguardia ambientale, ciclo dei rifiuti, manutenzione di scuole e edifici pubblici, politiche sociali, turismo, commercio, politiche culturali, formazione, gestione del bilancio comunale, reclutamento del personale, lotta agli abusi edilizi, sicurezza urbana: una lunga (e parziale) lista di argomenti che i comuni possono governare meglio attraverso l’uso dei big data e grazie alle tecniche e agli algoritmi di intelligenza artificiale (IA).

In ognuno degli argomenti elencati già adesso possono essere adottate soluzioni innovative che fanno leva sulle grandi quantità di dati a disposizione delle pubbliche amministrazioni. Dati ottenuti grazie a sensori, come nel caso della mobilità urbana o della protezione civile, oppure dati recuperabili dalla rete, come nei settori del turismo e della cultura. Oppure ancora dati raccoglibili nella gestione quotidiana, per esempio sul tema del bilancio comunale.

Tutti i comuni, dai più piccoli ai più grandi, producono dati. Enormi quantità di dati. Dati dai quali possono essere estratte informazioni utili per migliorare i servizi e gli strumenti messi a disposizione dei cittadini e delle cittadine. Inoltre, con i dati è possibile elaborare algoritmi che autoapprendono e consentono di gestire in tempo reale fenomeni e risposte.

Facciamo qualche esempio pratico. Il settore nel quale le sperimentazioni sono molto avanzate ed esistono già soluzioni adottabili dagli enti locali, è quello della mobilità urbana. In questo settore i dati possono provenire, per esempio, da sensori ubicati nelle strade, da semafori intelligenti, dalle scatole nere delle auto, dalle celle della telefonia mobile. Con questi dati è possibile prevedere, anche in tempo reale, il traffico, come già fanno diverse app, e consigliare itinerari diversi. I comuni, però, nell’ottica del contrasto all’inquinamento e in coerenza con gli obiettivi dell’Agenda 2030, più che consigliare itinerari diversi da fare con l’auto privata, possono aiutare i cittadini a scegliere diversi mezzi di trasporto, più sostenibili e leggeri e più convenienti per gli stessi cittadini. Sempre a partire dei dati, includendo per esempio quelli riferiti agli incidenti stradali, è possibile capire dove emergono i problemi maggiori e intervenire aumentando la sicurezza.

Un altro esempio di uso di big data e di algoritmi IA, è quello del turismo. Con i dati del web si possono capire le tendenze e predire i flussi, studiare l’efficacia delle politiche di promozione, calcolare la reputazione online di un comune o di un territorio, intercettare i gusti del turista, accompagnare gli operatori nelle politiche di pricing.

L’ultimo esempio, me se ne potrebbero fare moltissimi, è quello del ciclo dei rifiuti. Con l’uso accorto dei big data si possono elaborare nuove soluzioni per diminuire la produzione di rifiuti, aumentare la raccolta differenziata, rendere più eque le politiche tariffarie, colpire l’abbandono e le discariche abusive.

Amministratori e tecnici dei Comuni devono accrescere la propria consapevolezza su questi temi: l’uso dei big data e dell’IA riguarda l’oggi e non solo il domani. Già adesso è possibile investire e ottenere grandi risultati, aumentando efficacia, efficienza, economicità e capacità di risposta ai bisogni dei cittadini. D’altro canto, sono sempre più le possibilità di finanziamento su questo fronte – tramite bandi europei, nazionali e regionali – che possono essere sfruttate. ALI – Autonomie Locali Italiane e la Rete dei Comuni Sostenibili supportano i comuni e le province proprio in questo senso, grazie al lavoro di esperti e tecnici”.

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