“Infrastrutture e sostenibilità nell’Italia Veloce” è il titolo di uno dei principali panel della seconda giornata del Festival delle Città a cui partecipano Enrico Giovannini , Ministro per le Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Marcella Mallen , Presidente ASviS, Giorgio Gori Sindaco di Bergamo e Stefano De Capitani , MUNICIPIA. Modera Gerardo Greco, giornalista.
Il trasporto pubblico locale è stato al centro dell’intervento del Ministro per le Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili.
“Il cambiamento culturale che stiamo provando a fare” nel trasporto pubblico locale “incontra resistenze ma richiede da parte tutti livelli istituzionali non solo investimenti ma anche disponibilità a fare un salto qualitativo”. Ho mandato in Parlamento un rapporto della commissione sulla riforma perché è evidente che così come siamo organizzati non va bene e non riusciremo a realizzare quegli obiettivi di transizione ecologica che tutti vogliamo. In quel rapporto si evidenziano dei problemi: uno è legato alla frammentazione delle aziende che forniscono servizio. Troppe imprese che in un’ottica di mobility as a service rischiano di essere un ostacolo. Abbiamo bisogno di fare un salto tecnologico, ecologico e anche organizzativo”, così il ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini.
“Il tema delle infrastrutture e della mobilità sostenibile rappresenta una grande sfida per i prossimi anni, considerato che l’investimento previsto dal PNRR e dal Piano complementare è di 62 miliardi, gran parte dei quali già assegnati alle regioni e ai comuni. A questi si aggiungono 80 miliardi di fondi europei della nuova programmazione 2021-20127. Fondi, anche questi, che andranno spesi in base alla stessa impostazione concettuale del PNRR, dove l’ecocompatibilità rappresenta una condizione” ha proseguito il Ministro.
In tema di modifiche del Codice appalti pubblici il Ministro ha aggiunto”Sappiamo che ogni volta che si cambiano le regole, le stazioni appaltanti si bloccano. Noi abbiamo inviato con sei mesi di anticipo in Parlamento la proposta di riforma del codice degli Appalti, rispetto ai tempi del Pnrr. Sappiamo che se tutto va come deve andare queste modifiche arrivano a fine 2022, esattamente quando le stazioni appaltanti stanno facendo il massimo sforzo perché tutti i fondi del Pnrr vanno impegnati entro il 2023. Il tema è molto delicato. L’identificazione di un soggetto che guidi la trasformazione è parzialmente legato a questo, le procedure super rapide è l’altra dimensione del problema: stiamo cercando di capire come non fare danni, come evitare che modifiche radicali delle procedure blocchino le stazioni appaltanti proprio nel momento in cui invece devono procedere alla massima velocità”.
“La ricostituzione del comitato interministeriale per le politiche urbane, che ha messo insieme tutti i fondi per l’edilizia e tutti gli altri fondi che impattano sui Comuni è un grande risultato. Non solo è cambiato il nome del ministero ma anche il nome di uno dei dipartimenti del ministero che parla di politiche abitative e urbane. Obiettivo è tentare di aiutare i Comuni a fare politiche integrate e l’iniziativa di ALI sulla rete dei Comuni sostenibili è estremamente importante” ha concluso il Ministro.