La riforma fiscale inizia il suo cammino. Il testo della legge delega delinea il quadro delle novità in arrivo e dei tempi da rispettare.
Alla riforma dell’IRPEF, necessaria per ridurre il cuneo fiscale, si affianca la revisione delle aliquote IVA, così come è confermato l’intervento sul catasto, che non porterà in ogni caso ad un aumento delle tasse sulla casa.
A fare il punto delle novità sono stati il Premier Draghi e il Ministro dell’Economia Daniele Franco, nel corso della conferenza stampa successiva all’approvazione del testo della legge delega sulla riforma fiscale.
Ci saranno 18 mesi di tempo per l’adozione dei decreti delegati: è quanto previsto dal l’articolo 1 del testo definitivo, formato da 10 articoli.
Il Presidente del Consiglio e il Ministro dell’Economia confermano le novità anticipate nella bozza della legge delega sulla riforma fiscale, di seguito disponibile in formato pdf. Si va verso la semplificazione dell’IRES e il graduale superamento dell’IRAP.
C’è anche la riforma dell’IVA nel testo della legge delega approvata dal Consiglio dei Ministri e, stando alle ultime novità, la razionalizzazione di detrazioni e deduzioni fiscali.
Questa la sintesi fornita nel corso della conferenza stampa del 5 ottobre 2021 dal Presidente del Consiglio, Mario Draghi, e dal Ministro dell’Economia, Daniele Franco.
Di seguito l’analisi delle principali novità previste dalla legge delega sulla riforma fiscale.
Riforma fiscale, il testo della legge delega: le novità, dall’IRPEF al catasto
Secondo quanto previsto dalla bozza della legge delega sulla riforma fiscale, uno degli obiettivi da perseguire sarà la revisione delle aliquote medie IRPEF, anche al fine di agevolare l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani e del secondo percettore di redditi.
La bozza della delega fiscale, di seguito disponibile in formato pdf, è composta da 10 articoli:
- Articolo 1 – Delega al Governo per la revisione del sistema fiscale;
- Articolo 2 – Modifiche del sistema nazionale della riscossione;
- Articolo 3 – Revisione del sistema di imposizione personale sui redditi;
- Articolo 4 – Revisione dell’IRES e della tassazione del reddito di impresa;
- Articolo 5 – Razionalizzazione dell’imposta sul valore aggiunto e di altre imposte indirette;
- Articolo 6 – Graduale superamento dell’IRAP;
- Articolo 7 – Modernizzazione degli strumenti di mappatura degli immobili e revisione del catasto fabbricati;
- Articolo 8 – Revisione delle addizionali comunali e regionali all’IRPEF;
- Articolo 9 – Delega al Governo per la codificazione in materia tributaria;
- Articolo 10 – Disposizioni finanziarie
Il Ministro dell’Economia ha confermato che tra le novità si prevede l’abolizione dell’addizionale IRPEF comunale e regionale, che potrebbe essere sostituita da una sovraimposta, modulabile in base a specifici limiti.
La base di partenza per la definizione della legge delega sulla riforma fiscale è il documento elaborato dalle Commissioni Finanze di Camera e Senato, approvato il 30 giugno 2021.
Dalla riforma si attendono misure per ridurre il carico fiscale sui redditi da lavoro, ed è sulla terza aliquota IRPEF del 38 per cento che è plausibile ipotizzare un primo intervento in tal senso.
Sulla revisione delle aliquote IRPEF si gioca la partita più importante. Dopo l’approvazione del testo della legge delega, sarà necessario attendere per conoscere quali saranno gli interventi prioritari.
Sarà certamente necessario ridurre il salto d’aliquota per i redditi da 28.000 a 55.000 euro, attualmente tassati al 38 per cento, ben 11 punti in più rispetto allo scaglione precedente per i quali l’IRPEF dovuta si assesta al 27 per cento.
Non è escluso che arrivi già in Legge di Bilancio 2022 un primo intervento volto alla riduzione del cuneo fiscale. A delineare il quadro delle novità operative già dal prossimo anno sarà in ogni caso il confine delineato dalle risorse disponibili.
Ai 2 miliardi già disponibili, si aggiungono ulteriori 4 miliardi indicati nella Nota di aggiornamento al DEF come risorse derivanti dal contrasto all’evasione. Ulteriori risorse potrebbero essere reperite per effetto della riduzione del rapporto deficit/PIL.
In cantiere nell’ambito della riforma fiscale anche la revisione delle attuali quattro aliquote IVA, con il fine di semplificare e riequilibrare il sistema di tassazione di beni e servizi.
Il tema è però spinoso, e resta l’incognita su quali novità verranno fissate con l’adozione dei decreti delegati relativi alla riforma fiscale.
Un intervento sull’IVA potrebbe portare ad un aumento dell’imposta dovuta per alcune categorie di beni, ed ogni modifica che porti ad un rialzo delle tasse è da valutare con cura.
Per quel che riguarda la riforma del catasto, è stato il Premier Draghi a specificare che il Governo si impegna a non aumentare le tasse sulla casa. Quella in programma, e che verrà attuata entro il 2026, è definita un’operazione trasparenza.
La riformulazione del catasto comporterà la revisione delle rendite catastali entro il 2026, che verranno adeguate alle rendite di mercato. Ci vorranno 5 anni, ma nessuno pagherà più o meno. Resteranno in sostanza invariati i parametri per la tassazione del mattone ed il fine ultimo dell’operazione di riforma è di costruire una base informativa adeguata.
Riforma fiscale, verso il riordino delle tax expenditures. IRAP addio in maniera graduale
Occhi puntati anche sulla revisione delle tax expenditures.
La NaDEF conferma l’impegno del Governo a razionalizzare le spese fiscali, come tra l’altro indicato nel documento conclusivo delle Commissioni.
La legge delega sulla riforma fiscale prevede quindi lo snellimento e il riordino di detrazioni o deduzioni, con il fine di liberare risorse utili ma anche per semplificare il sistema. Secondo quanto emerge dalla bozza della legge delega, la razionalizzazione delle agevolazioni fiscali dovrà essere attuata considerando tra l’altro gli effetti in termini di equità e la loro finalità.
Attese poi novità sull’IRAP, con due possibilità per quel che riguarda il superamento graduale e l’abolizione dell’IRAP, da attuare mediante l’assorbimento nell’IRES o il reperimento di risorse di copertura.
Per le imprese non sono invece all’orizzonte novità sul regime forfettario, ad eccezione dell’ipotesi estensione dell’obbligo di fatturazione elettronica, misura sulla quale non si sono in ogni caso espressi il Presidente Draghi e il Ministro Franco.
Nessuna novità in merito alla possibilità di rateizzare anche il secondo acconto delle imposte di novembre.
da informazionefiscale.it