Dopo il Dl 77/2021, il governo intenderebbe approvare un secondo decreto Recovery con nuove semplificazioni e nuovi strumenti attuativi entro le prossime due settimane. Tra i contenuti del nuovo Dl dovrebbero rientrare le misure che soddisferanno alcuni dei 6 traguardi che fanno riferimento al Ministero del Turismo. Infatti, dalla relazione del Sottosegretario Garofoli del 23 settembre sul monitoraggio dell’attuazione del PNRR si apprende che ancora nessuno di essi è stato raggiunto, nonostante la scadenza sia prevista per dicembre 2021.
Le misure in arrivo nel nuovo Dl fanno tutte riferimento all’investimento 4.2 (Missione 1, Componente 3)
Fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche e sono:
• credito di imposta all’80% per le imprese alberghiere, per gli agriturismi, le terme, stabilimenti
balneari, porti turistici, parchi tematici, fiere e congressi. Saranno ammesse le spese effettuate per
la realizzazione di uno o più interventi finalizzati all’incremento dell’efficienza energetica delle
strutture, alla riqualificazione antisismica e all’eliminazione delle barriere architettoniche. Accedono
all’agevolazione gli interventi dopo l’entrata in vigore del nuovo decreto-legge e conclusi entro il 31
dicembre 2024. Il credito di imposta dell’80% potrà andare a finanziarie gli interventi avviati e non
conclusi prima della sua entrata in vigore, purché sia certificabile l’inizio lavori dopo il 1.02.2020.
• contributo a fondo perduto per un importo massimo fino a 40mila euro per le imprese turistiche.
Questa cifra può aumentare di ulteriori 30mila euro se almeno il 15% dell’investimento è destinato
a interventi per digitalizzazione e innovazione tecnologica delle strutture; o di 20mila euro nei casi di
imprenditoria femminile e giovanile (under 35); o di 10mila euro per le imprese con sede operativa
in una regione del Sud. In tutti i casi, comunque, l’aiuto a fondo perduto non potrà superare i
100mila euro complessivi, seguirà le regole del Temporary framework e sarà erogato in unica
soluzione al termine degli interventi. Su richiesta si potrà ricevere un anticipo del 30 per cento.
• creazione di una sezione speciale del fondo di garanzia delle Pmi dedicato alle imprese del settore
turistico. Si ipotizza di supportare quasi 24mila investimenti con garanzie per 2,7 miliardi di euro: ciò
richiede un accantonamento stimato in 358 milioni. Di questi: il 40% andrà alle imprese del Sud, il
30% a nuove attività under 35 o a quelle femminili.
• creazione di una sezione speciale del fondo rotativo Cdp per il sostegno alle imprese e agli
investimenti di sviluppo nel turismo che garantirà il 35% delle spese e dei costi ammissibili nel limite
di 40 milioni sia per il 2022 e per il 2023 e 50 milioni per ciascuno degli anni successivi con una
riserva del 50% degli interventi a supporto degli investimenti di riqualificazione energetica e
innovazione digitale. L’obiettivo è quello di sostenere 300 medie aziende entro il 31 dicembre 2025.
• credito d’imposta per agenzie di viaggio e tour operator per la digitalizzazione dei loro servizi, pari
al 50% dei costi sostenuti per migliorare l’offerta nel limite massimo di 25mila euro. Tra gli interventi
ammissibili l’acquisto di siti e portali web, l’automatizzazione dei servizi di prenotazione e vendita di
alloggi e pernottamenti. A beneficiarne saranno almeno 3.500 imprese con uno stanziamento di 98
milioni distribuiti tra il 2022 e il 2025.
Nel frattempo, è stata pubblicata sul sito del Ministero del Turismo la lista preliminare contenente tutti gli
interventi e i soggetti attuatori per l’investimento Caput Mundi (Missione 1, Componente 3, Investimento
4.3), dedicato a preparare Roma al Giubileo del 2025; pubblicato anche un avviso di consultazione
preliminare di mercato per l’acquisizione di dataset ai fini del monitoraggio dei flussi turistici, utile alla
realizzazione dell’hub digitale del turismo (Missione 1, Componente 3, Investimento 4.1)
da osservatoriorecovery.it