Il presidente di alI autonomie locali Italiane e sindaco di Pesaro Matteo Ricci durante il “Festival delle Città, le autonomie locali per l’Italia”, Roma, 01 ottobre 2019. ANSA/ANGELO CARCONI
“I sindaci sono concentrati sull’esigenza di creare velocità nel nostro Paese per vincere la sfida del Pnrr. La lentezza è un problema italiano, abbiamo troppa burocrazia, procedure troppo farraginose per riuscire ad appaltare entro il 2023 e rendicontare entro il 2026, che sono le scadenze che l’Europa ci dà. Un problema che a maggior ragione riguarda la Sicilia, nella quale c’è un problema urgente di personale tecnico perché il 70% dei fondi del Pnrr andrà direttamente ai Comuni che però hanno bisogno di personale per fare la progettazione”. Così Matteo Ricci, Presidente nazionale di ALI, Sindaco di Pesaro e coordinatore nazionale dei sindaci Pd, in Sicilia in questi giorni per alcune iniziative con amministratori locali della regione siciliana. “Da questo punto di vista c’è un’apertura importante del governo per l’assunzione di 15mila nuovi dipendenti che in gran parte andranno al Sud proprio per la progettazione legata al Pnrr. Abbiamo bisogno di passare dalle parole ai fatti”.
Tra le questioni delicate che riguardano la Sicilia, i problemi legati ai bilanci di gran parte dei comuni: “C’è una difficoltà legata alla riscossione e al fondo crediti di dubbia esigibilità conseguente che blocca i bilanci. Abbiamo ottenuto un contributo nella Legge di bilancio che però abbiamo la necessità di rendere almeno triennale, in modo tale da consentire ai comuni siciliani un recupero nelle riscossioni, senza mettere in difficoltà i servizi e la progettazione per il Pnrr. Abbiamo messo in evidenza i problemi dei Comuni italiani per vincere la sfida del Recovery plan e al tempo stesso ci siamo soffermati sui problemi specifici siciliani e sulla battaglia che dovremo portare avanti insieme per aiutare i comuni di questa bellissima regione”.
A Palermo Ricci ha anche incontrato, assieme ad altri primi cittadini, il sindaco Leoluca Orlando. Il Comune del capoluogo siciliano è tra quelli in maggiore difficoltà dal punto di vista economico-finanziario: “È una situazione molto complessa quella di Palermo, ma simile ad altri Comuni. Il tema di fondo è la riscossione troppo bassa. Dobbiamo dare un periodo triennale per consentire la riscossione e al tempo stesso lo Stato deve aiutarli per non andare in dissesto, perché a quel punto a rimetterci sarebbero i cittadini, con meno servizi e più tasse. Questo è il patto che dobbiamo fare. È un patto serio, triennale”.
Sull’importanza del Pnrr per la Sicilia e per il Sud, anche per provare a ridurre il gap col Nord, Ricci ha sottolineato che “si tratta di un’occasione storica, unica. Ai fondi di coesione si aggiungono i fondi del Pnrr che al 60% vanno al Sud. È un’occasione importante ma la sfida non è solo per il Sud. È una sfida italiana, perché se il Sud ce la farà sarà il Paese, il governo, Draghi che vincerà la sfida. Se il Sud non riesce ad appaltare entro il 2023 e a rendicontare entro il 2026, non è il Sud a perdere un’opportunità ma sarebbe l’Italia a perdere una sfida storica. E ovviamente non ce lo possiamo permettere”.