PNRR e contratti pubblici: l’audizione dell’ANAC alla Camera sull’attuazione del Piano

Pubblichiamo l’Audizione del Presidente dell’ANAC, avv. Giuseppe Busia, sul documento recante la “Relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), anno 2021”, presso la I° Commissione – Affari Costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni della Camera dei deputati.

L’audizione ha avuto come argomento fondamentale considerazioni e riflessioni rispetto alle riforme e ai traguardi connessi alla prima fase di attuazione del PNRR che ricadono negli ambiti di competenza dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, in quanto relativi al settore dei contratti pubblici, con particolare riferimento alla “Riforma.10: Riforma del quadro legislativo in materia di appalti pubblici e concessioni”, nell’ambito della quale sono ricompresi i seguenti due traguardi:

  • M1C1-69, inerente all’emanazione del decreto-legge di semplificazione del sistema degli appalti pubblici, che si è concretizzata nel D.L. n. 77/2021, nella semplificazione delle procedure, nell’accelerazione dei processi di digitalizzazione e nella redazione di bandi tipo;
  • M1C1-71, relativo all’entrata in vigore di tutte le leggi, i regolamenti e i provvedimenti attuativi (anche di diritto derivato) per il sistema degli appalti pubblici. In questo caso, è stato evidenziato come ogni modifica sia poi subordinata alla riforma complessiva del Codice degli Appalti.

Il presidente Busia ha sottolineato come sicuramente il PNRR costituisca la migliore risposta dell’Europa rispetto all’emergenza sanitaria che ha interessato lo scenario mondiale: una risposta adeguata sia rispetto ai tempi che alle risorse messe in campo, che nella sua gestione come priorità assoluta. “Già questa prima tappa del processo di riforma permette di trarre un primo bilancio positivo, confermato dalla spinta verso l’alto che ha subito il nostro PIL: il PNRR rappresenta un’occasione unica e irripetibile per il nostro Paese – che già nel 2021 ha evidenziato un ottimo risultato di crescita rispetto all’anno precedente – ed una spinta verso un processo di riforma destinato a rivoluzionare metodi di programmazione e di lavoro”.

Secondo Busia “Il Paese sta assumendo impegni di lungo periodo, non legati a cicli politici, che porteranno a mutare significativamente metodi di lavoro e prospettive di sviluppo e, con essi, gli investimenti necessari a supportare questa evoluzione. In quest’ottica la programmazione e l’individuazione di precise scadenze entro le quali compiere riforme ed investimenti rappresentano strumenti essenziali, dei quali non è possibile fare a meno per far sì che lo sviluppo non subisca battute d’arresto e che gli obiettivi, così come individuati, vengano centrati”.

Come spiega il presidente di ANAC, da un punto di vista squisitamente tecnico il PNRR costituisce un complesso insieme di investimenti e riforme: di queste ultime, molte rientrano tra le riforme strutturali più volte richieste dall’Europa al nostro Paese su cui occorre procedere con la massima celerità consentita.

“In questo scenario, l’orizzonte quinquennale fissato all’anno 2026, come individuato nel PNRR, è solo una scadenza convenzionale e non necessariamente la data di compimento ottimale di tutti i possibili investimenti; costituisce una tappa intermedia dello sviluppo del Paese, portando a spostare l’orizzonte della programmazione di lungo periodo almeno al 2030 o 2050”.

da anticorruzione.it

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