Richiesta convocazione del Consiglio comunale da parte di un quinto dei consiglieri. Parere del Ministero dell’interno sull’applicazione dell’Art.39, comma 2, del d.lgs. n.267/2000 (TUEL)

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Il presidente del consiglio comunale non deve ritenersi vincolato a convocarlo esclusivamente quando le richieste vertano su un oggetto manifestamente estraneo alle competenze del collegio oppure su un oggetto illecito od impossibile. Il consiglio deciderà l’ammissibilità delle questioni da trattare.

Questa la sintesi della risposta del Ministero dell’Interno ad un quesito in ordine all’applicazione dell’art.39, comma 2, del d.lgs. n.267/2000, chiedendo se debba essere accolta la richiesta di convocazione del consiglio a norma degli artt.43, comma 1, e 39, comma 2, del TUOEL, sottoscritta da un quinto dei consiglieri, avente ad oggetto l’esame di una interrogazione parlamentare e relativa risposta del governo sui fatti accaduti durante una seduta del consiglio comunale. Al riguardo, va rilevato che, ai sensi del citato art.39, il presidente del consiglio comunale è tenuto a riunire lo stesso, “in un termine non superiore ai venti giorni”, quando lo richiedano un quinto dei consiglieri, inserendo all’ordine del giorno gli argomenti richiesti.

da interno.gov.it

Ministero dell’Interno-Richiesta convocazione Consiglio da parte di un quinto

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