Sviluppo sociale dei territori. Le proposte del Forum Terzo Settore: “Alle forze politiche chiediamo: mettete in agenda la solidarietà”

Pubblichiamo il Documento del Forum Terzo Settore con le richieste alle forze politiche candidate alla guida del Paese. E’ stato presentato durante l’evento: “Mettete in agenda la solidarietà.

Il nostro Paese è entrato nel primo ventennio del XXI secolo con 4,6 milioni di persone in povertà assoluta, di cui 1,4 milioni sono minori. A fine 2020, il 20% più ricco degli italiani deteneva oltre i due terzi della ricchezza nazionale, mentre il 60% più povero appena il 14,3%. La povertà energetica colpisce 4 milioni di famiglie. In Italia una donna su due non lavora e il tasso di disoccupazione è il terzo più alto in Europa. Oltre 3 milioni di giovani non studiano né lavorano.
Gli indicatori relativi alla salute, all’istruzione, al lavoro e ai servizi continuano a registrare profondi divari territoriali.
L’invecchiamento della popolazione è sempre più rapido: in Italia il tasso di natalità è tra i più bassi al mondo e si stima che nel 2050 la quota di ultra 65enni ammonterà al 36% degli abitanti. Le persone che non fanno sport né praticano attività fisica sono il 35,2% della popolazione.

Il Paese investe solo lo 0,7% del Pil in servizi sociali territoriali contro una media europea del 2,5% e appena lo 0,28% del reddito nazionale lordo in cooperazione allo sviluppo contro lo 0,7% definito dagli impegni internazionali, mentre prevede di aumentare fino al 2% del Pil la spesa militare.

Se l’Italia manterrà queste caratteristiche e non farà scelte diverse subirà gli effetti negativi dei processi economici globali e dello stravolgimento socio-ambientale che ne comprometterà le prospettive future. L’unica alternativa possibile è un cambiamento strutturale che riconduca il Paese nel solco dalla nostra Costituzione, e che investa decisamente sul benessere e la qualità del capitale umano e sociale: lo sviluppo sociale dei territori è precondizione anche del loro sviluppo economico.

La solidarietà non sia un lusso e la sussidiarietà non sia un’opzione, ma condizioni per lo sviluppo.

Alle forze politiche che si candidano alla guida del Paese chiediamo di costruire un nuovo modello socio-economico che abbia come primo obiettivo quello di rispondere alle aspirazioni e ai bisogni di benessere e di partecipazione dei cittadini. Un modello che abbia al centro il welfare e che sia in grado di sviluppare, dalle fragilità e dalle opportunità presenti sui territori, nuova occupazione incentrata su innovazione, cultura, prevenzione ambientale, cura della persona.

Una raccolta di proposte, documenti, lettere aperte, priorità e richieste di impegno che gli Enti di Terzo settore sottopongono alle forze politiche per la prossima legislatura nel sito web del Forum

 

da forumterzosettore.it

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