Il Pnrr e le difficoltà degli enti locali. Divari territoriali: tra carenze di personale e ritardi, le distanze rischiano di crescere. La ricerca di Openpolis

Con le dimissioni del governo Draghi e le conseguenti elezioni svoltesi lo scorso 25 settembre, il processo di attuazione del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) potrebbe subire dei rallentamenti. A maggior ragione se il nuovo esecutivo vorrà provare a ridiscutere con Bruxelles alcuni aspetti del piano.

Questo, a cascata, potrebbe comportare delle difficoltà ancora maggiori per quegli enti locali che oggi sono chiamati a dare attuazione ad alcuni degli investimenti del piano.

I motivi di queste difficoltà possono essere molteplici ma una delle cause principali è la carenza di personale e di competenze adeguate in queste realtà. Mancanze che sono da imputare a disparità e ritardi che caratterizzano storicamente i territori del mezzogiorno e ai quali lo stato non è mai riuscito a porre rimedio in modo efficace.

Se tali lacune non saranno colmate, come richiesto dalle associazioni degli enti locali, non solo i progetti ammessi a finanziamento in questi territori rischiano di non concludersi nei tempi previsti. Ma si rischia anche che il Pnrr, anziché ridurli, contribuisca ad acuire i divari tra quei territori che già oggi sono più efficienti e il resto del paese.

Consigliamo la lettura della ricerca di Openpolis che rientra nel progetto di monitoraggio civico OpenPNRR e che evidenzia difficoltà e rischi con il supporto di dati e elaborazioni.

Aggiornamento-Comuni-PNRR-10-maggio

Monitoraggio, dossier Camera-Senato-1253627

Dossier-ANCI-attuazione-PNRR-19-luglio-2022

Decaro-ai-sindaci-dei-Comuni-soggetti-attuatori-PNRR

 

Precedente

“Cultura Missione Comune 2022”. Parte il bando dell’Istituto per il Credito Sportivo in collaborazione con ANCI, scadenza 2 dicembre

Successivo

Giornata Internazionale per l’eradicazione della povertà. Alleanza contro la povertà: «Il contrasto alla povertà deve essere una priorità del nuovo Governo»