Il testo definitivo del nuovo codice degli appalti (Missione 1, Componente 1, Riforma 1.10 del PNRR) approderà in Consiglio dei Ministri per la prima approvazione nella giornata di venerdì. Rispetto allo schema preliminare trasmesso dal Consiglio di Stato il 20 ottobre scorso ci sono tre documenti integrativi: la relazione introduttiva, il testo a fronte e 35 allegati. La semplificazione applicata vede la cancellazione di 47 annessi delle direttive europee, 25 allegati al codice del 2016, 17 linee guide ANAC e 15 regolamenti ancora vigenti. Al posto del Piano generale dei trasporti e della logistica è stato introdotto un elenco di opere strategiche. Rispetto alla prima versione tornano i criteri minimi ambientali, le clausole sociali e lo scorporo del costo del lavoro dal massimo ribasso. Una delle novità più interessanti per aiutare l’effettivo funzionamento nella fase transitoria della riforma è l’help desk di cui dovrà dotarsi la cabina di regia sul codice dipendente da Palazzo Chigi, curerà Faq e best practices. Resta l’articolo 60 sulla revisione prezzi ma si fa ora un riferimento diretto a «indici sintetici della variazione dei prezzi» approvati dall’Istat. Su parere dell’ANCI, il testo finale del Consiglio di Stato alza anche da 150mila a 500mila di euro la soglia sotto la quale i comuni potranno continuare ad affidare contratti di lavori pur in assenza della qualificazione di stazione appaltante. Restano invece all’esame la possibilità di utilizzare maggiormente gli appalti integrati.
Fuori del codice restano le altre tre grandi priorità dettate dal PNRR per gli appalti: digitalizzazione qualificazione delle stazioni appaltanti e formazione del personale degli enti pubblici.
da osservatoriorecovery.it
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