Investimenti sostenibili delle Fondazioni di origine bancaria. Quarta edizione dell’indagine del Forum per la Finanza Sostenibile in collaborazione con Acri e MondoInstitutional

Giunge alla quarta edizione l’indagine sugli investimenti sostenibili delle Fondazioni di origine bancaria, avviata nel 2020 dal Forum per la Finanza Sostenibile (FFS) in collaborazione con Acri (Associazione delle Fondazioni e delle Casse di Risparmio Spa) e MondoInstitutional. L’obiettivo della ricerca è monitorare l’inclusione dei temi di sostenibilità nelle politiche di investimento e nei processi di gestione patrimoniale delle Fondazioni, soggetti per natura particolarmente attenti a questi aspetti nell’attività istituzionale di erogazione di fondi.

Le tre precedenti edizioni dello studio sono state presentate in occasione delle Settimane dell’Investimento Sostenibile e Responsabile (Settimane SRI)1 e sono disponibili sul sito del FFS2.

La quarta edizione si pone in continuità con le precedenti, condividendone la metodologia. La struttura del questionario presenta minime variazioni di forma ed è arricchita da alcune novità. Come di consueto, anche quest’anno è stato individuato un tema specifico di approfondimento: nel 2022 era stato esaminato il sostegno delle Fondazioni alle 6 missioni del PNRR; nel 2023, invece, la ricerca si concentra sugli investimenti immobiliari e la

Sostenibilità.

Per la quarta edizione hanno risposto al questionario 38 Fondazioni di origine bancaria (2 in più rispetto al 2022). Si mantiene invece stabile il numero di enti che includono i fattori ESG (dall’inglese, Enviromental, Social and Governance) nella gestione patrimoniale (29 rispondenti), con un aumento — seppur lieve — del tasso di copertura delle strategie SRI rispetto al totale del patrimonio in gestione. Un dato incoraggiante riguarda le prospettive future: in effetti, la quasi totalità delle Fondazioni attive in ambito SRI prevede di incrementare la quota di investimenti sostenibili.

Il focus di quest’anno sugli investimenti immobiliari sostenibili conferma il ruolo cruciale ricoperto dalle Fondazioni nell’housing sociale in Italia. Il 66% delle rispondenti investe nel settore immobiliare e, di queste, una quota consistente include i criteri ESG (il 44%) o valuta quest’opzione per il futuro (il 28%). Il principale impatto positivo atteso dagli investimenti immobiliari sostenibili è l’aumento dell’offerta abitativa accessibile per diverse categorie di beneficiari (studenti universitari, giovani coppie e soggetti fragili). Per quanto riguarda i 29 enti attivi in ambito SRI, la motivazione principale per l’adozione degli investimenti sostenibili rimane la coerenza con le finalità istituzionali delle Fondazioni, seguita dalla possibilità di coniugare l’impatto socio-ambientale con un congruo ritorno finanziario. Un’ulteriore motivazione citata è l’impulso proveniente dal contesto normativo, sebbene le Fondazioni siano escluse dal perimetro di applicazione delle nuove direttive e regolamenti inerenti alla finanza sostenibile.

Per il 72% delle Fondazioni che includono i fattori ESG nelle decisioni di investimento (in termini assoluti, 21 rispondenti) tale orientamento è dovuto a una proposta del Consiglio di Amministrazione, che per 13 enti valuta le performance degli investimenti dal punto di vista della sostenibilità più di una volta all’anno. Il dato è aumentato rispetto al 2022 ed è più che raddoppiato rispetto al 2021, quando solo 5 Fondazioni riportavano valutazioni così frequenti.

Sebbene i risultati dell’indagine mostrino ancora ampi margini di miglioramento, raddoppiano gli enti che fanno riferimento agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile nella politica di investimento. Per quanto concerne la sfera ambientale, soltanto 4 Fondazioni attive in ambito SRI misurano la carbon footprint, ma altre 6 hanno in programma di farlo in futuro.

In merito alle strategie SRI, tra le più utilizzate figurano gli investimenti tematici (adottati da 18 Fondazioni) e, a seguire, le esclusioni (introdotte da 16 rispondenti) e l’impact investing (citato da 12 enti). Inoltre, passano da 22 a 24 le Fondazioni che si avvalgono degli investimenti correlati alla missione (Mission Related Investment — MRI).

Per i MRI così come per gli investimenti a impatto vi è anche l’impiego di fondi erogativi, a testimonianza della diffusione di una filantropia ibrida che coniuga sia erogazioni a fondo perduto, sia investimenti nei progetti in grado di generare una redditività economica e finanziaria.

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